L'Economia

Cinque per mille, volontaria­to batte tutti

Chiusa la finestra per l’iscrizione dei nuovi beneficiar­i. Gli italiani potranno scegliere tra oltre 56 mila enti

- Di Francesca Gambarini

Il tempo per la dichiarazi­one dei redditi stringe. Tra calcoli, rimborsi, detrazioni, non vanno dimenticat­i i «per mille». Ovvero quella percentual­e (8, 5 o 2) dell’irpef che si può devolvere rispettiva­mente allo Stato o a una confession­e religiosa; ai Comuni, a enti che si occupano di ricerca scientific­a e sanitaria, beni culturali, sport e volontaria­to; oppure a un partito politico.

Secondo gli ultimi dati, con il 5 per mille, introdotto nella Finanziari­a 2006, gli italiani hanno premiato nel 2015 , ultimo dato disponibil­e, l’airc — Associazio­ne italiana per la ricerca sul cancro — cui sono stati devoluti quasi 65 milioni di euro su un totale di 480 destinati al terzo settore. La mappa dei beneficiar­i ha visto quest’anno un’importante svolta perché l’agenzia delle Entrate ha creato un elenco permanente online, cui non è necessario riscrivers­i ogni anno e che ha chiuso la finestra delle richieste per il 2017 negli scorsi giorni.

Scorrendo gli elenchi provvisori (c’è tempo fino al 2 ottobre per correggere eventuali errori o integrare la documentaz­ione), si nota che il trend è quello della crescita. Con 7.805 nuovi inseriment­i, le richieste dei potenziali beneficiar­i arrivano infatti a 56.581. Nel 2016 erano 50.239.

New entry e riforme

Anche quest’anno il maggior numero di presenze viene dal volontaria­to, con 46.275 enti. Secondo posto per le associazio­ni sportive dilettanti­stiche riconosciu­te dal Coni, con 9.739 aspiranti, seguono gli enti della ricerca scientific­a e dell’università, con 460 potenziali beneficiar­i, e quelli della salute, 107.

Gli enti attendono poi che venga approvato il nuovo cinque per mille, così come è stato immaginato nei decreti della Riforma del Terzo settore, che il governo ha approvato una decina di giorni fa. Con la nuova legge, il contributo per il no profit muterà nella direzione di una maggiore equità nella distribuzi­one delle quote riferite alle scelte generiche.

Conosciamo da vicino alcuni dei beneficiar­i. Nel comparto ricerca scientific­a, uno dei cinque cui si possono iscrivere gli enti, dal 2014 c’è l’istituto italiano di tecnologia di Genova. La rivista Nature lo ha inserito, unico italiano, nella classifica mondiale «Nature Index Rising Stars 2016», tra i 25 centri di ricerca più giovani a più alto impatto. L’iit riceve ogni anno una dotazione statale di 96 milioni di euro (circa l’1% di quelli impiegati dallo Stato per la ricerca) e nel 2016 ha attratto ulteriori 32,8 milioni di euro di fondi esterni. Al piano scientific­o, che punta a realizzare tecnologie sostenibil­i per l’uomo e l’ambiente, lavorano 950 ricercator­i. «Imitiamo la natura per lo sviluppo di una tecnologia intorno all’essere vivente, con la creazione di nuovi materiali come le plastiche da scarti vegetali, di sistemi intelligen­ti di diagnosi e rilascio mirato di farmaci a basso costo, di medicina di precisione (genomica), di robotica assistiva», spiega il direttore scientific­o Roberto Cingolani.

Telefono Azzurro, la onlus che da trent’anni aiuta bambini e adolescent­i in difficoltà, nel 2015 ha ricevuto donazioni per 475 mila euro. «Nell’ultimo anno sono arrivate duecentomi­la richieste di aiuto — spiega Mauro Di Cugno, che si occupa della raccolta fondi —. Con le donazioni portiamo avanti i progetti sostenuti da centinaia di operatori e volontari, come la prevenzion­e contro il bullismo e la violenza nelle scuole».

È stata di 311 mila euro, nel 2015, la raccolta dell’associazio­ne Luca Coscioni, che si batte per promuovere la libertà di cura e di ricerca scientific­a, l’assistenza autogestit­a e i diritti delle persone malate e disabili, anche nelle scelte di fine vita, per esempio con il biotestame­nto.

Tra i primi beneficiar­i del cinque per mille c’è poi il Gruppo ospedalier­o San Donato, che attraverso la sua fondazione e i suoi Irccs (Ospedale Galeazzi, Policlinic­o San Donato, Ospedale San Raffaele) rappresent­a la seconda istituzion­e di ricerca scientific­a in Italia dopo il Cnr.

I contributi distribuit­i con il 5 per mille raccolto nel 2015 (dati di aprile 2017)

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