Il Sole 24 Ore

Maruzza Musumeci, un canto delle sirene

Camilleri e Il Sole 24 Ore

- Salvatore Silvano Nigro

Questo « cunto » è una maneggevol­e storia naturale delle Sirene. E anche una « storia morale » . La vicenda si svolge a Vigàta, tra Ottocento e Novecento. In contrada Ninfa, che è una lingua di terra sul mare: un’isola immaginari­a, odissiaca, che figura ancora sulle rotte dei mitici navigatori; ed è visitata dai sogni incompiuti dalle metamorfos­i di pescatori, naiadi, e cretaure marine. Le Sirene non sono pesci con il rossetto. Sono donne feconde, terribilme­nte seducenti. Vivono tra gli uomini. Abitano gli stessi luoghi, ma non vivono nello stesso tempo. Vengono da una profondità di millenni: sono troppo vecchie o troppo giovani, al di sopra della vita e della morte. Hanno uno sguardo lungo sul passato. E un’immota fissità di ricordi. Non hanno dimenticat­o l’offesa di Ulisse. Sono le vestali e le vittime del loro segreto. Il rancore e il desiderio di vendetta risveglian­o in esse l’animalità selvaggia. Cercano però un’uscita dalla ferinità, per entrare nel tempo degli uomini. Il « cunto » di Camilleri è una poetica favola vichiana. Maruzza e la sua bisnonna parlano in greco tra di loro. Ed è sui versi dell’Odissea che le due Sirene verificano eventi ed emozioni.

Il loro canto è sensuoso. Ma sa essere pure un complotto d’acque, un irresistib­ile richiamo di onde e scogli. Maruzza e la bisnonna si disfanno dei fantasmi finalmente sconfitti di Ulisse e della sua genìa. E individuan­o nel bracciante e muratore Gnazio Manisco, che dall’America è tornato nella sua Itaca vigatese, odiando il mare e viaggiando sempre sotto coperta, un anti- Ulisse. Maruzza si sposa con Gnazio. Felicement­e. Comincia la vita nuova di una Sirena con marito e figli. La famiglia della Sirena convoglia cielo e mare. Il primogenit­o Cola diventa astronomo. Scopre una stella. La chiama Resina, con il nome di sua sorella, la Sirenetta. Nel 1940, Cola rientra dall’America nell’Italia in guerra. La sua nave viene affondata. La Sirenetta corre dal fratello. Con lui si inabissa per sempre, là dove si apre una grotta dentro una campana d’aria. In quella grotta la letteratur­a aveva già portato l’avvocato Motta di un romanzo di Soldati. In quella « dimora » aveva realizzato il suo « sogno di sonno » l’ellenista Rosario La Ciura del racconto La sirena di Lampedusa. La guerra ha i suoi naufraghi. Un giovane soldato americano finisce sull’isola immaginari­a di Vigàta. È steso sotto un ulivo saraceno. Prima di morire accosta all’orecchio la grande conchiglia indiana delle Sirene. Muore consolato dal canto della bisnonna e della Sirenetta. Le Sirene non uccidono più. Amano e soccorrono. Come nel racconto di Lampedusa. E come nella Sirenetta di Andersen. Il « cunto » di Camilleri è, infine, e sorprenden­temente, un « cunto de li cunti » .

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Andrea Camilleri GETTY IMAGES maestro di letteratur­a.

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