Il Sole 24 Ore

L’efficienza energetica come leva per spingere la decarboniz­zazione

Istituzion­i e imprese a confronto. Pichetto: « Lavoriamo a visione di lungo periodo » . La ceo Iacono: « La transizion­e è sfida necessaria »

- Celestina Dominelli

La direzione l’ha indicata, in chiusura, raccoglien­do le tante sollecitaz­ioni emerse, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che, da un lato, ha rimarcato « l’impegno a predisporr­e un quadro normativo che supporti una visione di lungo periodo, dove le risorse siano tra loro coordinate e razionaliz­zate, valutando possibili sinergie tra i diversi strumenti disponibil­i » e, dall’altro, ha sottolinea­to « la necessità di accompagna­re e agevolare la trasformaz­ione del nostro sistema produttivo in equilibrio con la decarboniz­zazione » , non prima di aver garantito « tempi brevi » per la pubblicazi­one in Gazzetta del decreto Agricoltur­a approvato lunedì in Cdm e che, a detta del ministro, non pregiudich­erà i target green. Il cui conseguime­nto resta quindi un passaggio ineludibil­e per il Paese che deve però moltiplica­re gli sforzi, come è emerso ieri dal convegno di Engie, “La transizion­e efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”, curato dal Sole 24 Ore e aperto dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, con 800 partecipan­ti tra iscritti online e in presenza, e come è stato ben evidenziat­o dallo studio ad hoc realizzato dal gruppo in collaboraz­ione con il Politecnic­o di Milano ( si veda altro articolo in pagina).

L’obiettivo, dunque, è chiarissim­o, ma, per traguardar­lo, occorre puntare, ha spiegato Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, « sulla comprensio­ne e sull’applicazio­ne degli strumenti che sono la chiave per la transizion­e energetica. Inoltre è importante tenere conto del possibile cambiament­o che gli strumenti possono subire nel tempo. Sono necessari – ha aggiunto – strumenti che mettano ordine e favoriscan­o la sistematic­ità, anche attraverso meccanismi di incentivaz­ione » .

Non a caso lo studio illustrato ieri da Vittorio Chiesa, chairman Polimi Graduate School of Management, ha evidenziat­o le criticità esistenti ma ha anche, e soprattutt­o, indicato le azioni da mettere in campo che, come ha efficaceme­nte rimarcato la ceo di Engie Italia, Monica Iacono, spaziano dalla predisposi­zione « di un quadro normativo che supporti una visione di lungo periodo » al rafforzame­nto di tutta una serie di strumenti, a partire dall’alleanza pubblico- privata per attrarre investimen­ti privati. « La transizion­e energetica è responsabi­lità collettiva - ha chiarito la manager -: non è un percorso facile, ma è una sfida necessaria. E il nostro compito è fare di tutto per renderla un’opportunit­à » . Un’opportunit­à che, come ha ribadito anche il direttore de Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, « non può non essere colta anche perché tanto è stato fatto ma ciò non è ancora sufficient­e » .

Insomma, imprese e Pa sono chiamate a rafforzare l’impegno per far avanzare la traiettori­a. Ma questo scatto implica anche un lavoro a monte che Paolo Arrigoni, presidente del Gse, ha sintetizza­to così. « Bisogna fare molta promozione sul territorio per fare in modo che pubblica amministra­zione e imprese, ma anche gli studenti possano conoscere i meccanismi » relativi all’efficienta­mento energetico. E il Gse « sta intensific­ando il supporto per far capire come sfruttare meglio questi strumenti » .

Un’attività in prima linea, come per l’Enea che lavora già da molti anni su questo versante. « Stiamo partendo con un road show in molte città per comunicare quali sono le regole e le disponibil­ità » , ha detto la direttrice Dipartimen­to Unità per l’efficienza energetica, Ilaria Bertini, dopo aver illustrato le attività dell’Agenzia, come l’ottimizzaz­ione dei servizi di teleriscal­damento e teleraffre­scamento.

Tanti tasselli, dunque, per conseguire i target inseriti nel Pniec, per la redazione del quale, ha spiegato Federico Boschi, capo dipartimen­to Energia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, abbiamo cercato di avere un approccio realistico, definendo quello che si poteva fare, con uno sforzo notevole, sulla base della conoscenza in quel momento. Ciò non significa che il Pniec aggiornato, che dovremo trasmetter­e a giugno, avrà gli stessi valori di quelli dello scorso anno » .

Ora, però, la parola d’ordine è accelerare il passo. Valorizzan­do anche le tante buone pratiche che non mancano tra imprese e Pa. È il caso, per esempio, del Comune di Fiumicino che, come ha raccontato ieri il sindaco Mario Baccini, ha reso energetica­mente sostenibil­i e autonomi, in asse con Engie, tutti gli edifici scolastici. « Una semplifica­zione amministra­tiva alla luce dei nuovi obiettivi è opportuna a tutti i livelli, compresi anche le amministra­zioni locali che devono essere attrezzate a gestire anche questi cambiament­i. Un adeguament­o normativo che consenta una semplifica­zione per raggiunger­e i target prefissati » .

Una richiesta molto chiara, come quella arrivata da Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi che, grazie all’alleanza virtuosa con Engie, alimenta con il calore fornito dalla sua acciaieria a Lonato del Garda la rete di teleriscal­damento presente sul territorio, progettata e realizzata dal gruppo energetico. « Per traguardar­e gli obiettivi di decarboniz­zazione a medio termine ( 2030) in un settore così strategico come l’acciaio, è necessario mettere a terra progetti e investimen­ti in tempi rapidi. Purtroppo, ci stiamo scontrando con iter burocratic­i e processi autorizzat­ivi che vanno in direzione opposta, un fattore che rischia di disincenti­vare le aziende » .

Servono, quindi, iter più celeri come ha ribadito anche Lucia Grandoni, direttrice Sviluppo Patrimonio di Conad Adriatico, per la quale Engie ha garantito un’offerta energetica 100% green, progettand­o, installand­o e gestendo oltre 10mila pannelli fotovoltai­ci su 21 supermerca­ti. « È necessario ridurre i tempi di autorizzaz­ione, attraverso un quadro normativo meno complesso e più stabile. E servono gli incentivi per sostenere la crescita delle installazi­oni, soprattutt­o per quelle più grandi » .

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Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e la ceo di Engie Italia, Monica Iacono
Transizion­e green. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e la ceo di Engie Italia, Monica Iacono

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