Il Sole 24 Ore

Cortocircu­ito sui congedi parentali nella Pa

Discipline diverse a seconda del tipo di datore di lavoro dei due genitori

- Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan

Le disposizio­ni sulla maternità stanno aumentando i benefici economici a favore dei genitori lavoratori dipendenti. In deroga alla regola generale del compenso ridotto al 30%, la legge di bilancio 2023 aveva previsto un mese all’ 80% e quella del 2024 ha introdotto il secondo mese all’ 80% ( al 60% dal 2025), se goduti entro il sesto anno di vita del bambino e a condizione che il congedo di maternità sia concluso dall’inizio del 2024. Le novità vanno coordinate con la previsione dei contratti Pa che prevedono il pagamento del primo mese al 100%.

Nel 2023 la Funzione pubblica ( prot. 20810/ 2023) aveva chiarito che l’aumento dell’indennità nel primo mese era assorbito dalla norma contrattua­le che riconosce il trattament­o economico pieno. Sul secondo mese con l’indennità aumentata, la stessa Funzione pubblica ( prot. 13398/ 2024) ha confermato che la disposizio­ne è immediatam­ente applicabil­e alla Pa.

Combinando i due orientamen­ti, si può concludere che, quando i genitori sono entrambi dipendenti pubblici, il primo mese è retribuito al 100%, il secondo è pagato all’ 80% nel 2024 o al 60% dal 2025; i successivi al 30%.

La circolare Inps 57/ 2024 chiarisce, nel caso in cui entrambi i genitori sia

no dipendenti del privato, che il congedo parentale è pagato all’ 80% per i primi due mesi ( se goduti nel 2024), ridotto al 60% se il secondo mese è usufruito dal 2025.

Finora, tutto sembra coerente. Ma la realtà è più complessa e la circolare Inps ( esempio G) specifica che se la madre dipendente Pa fruisce del congedo parentale a giugno 2025 e il padre, dipendente privato, nei mesi da giugno ad agosto, quest’ultimo avrà diritto a un mese all’ 80% e uno al 60% mentre alla madre spetterà un mese al 100% per il beneficio contrattua­le.

Si arriva quindi a una conclusion­e

Per l’Inps i due mesi di indennità maggiorata diventano tre se uno è un dipendente Pa e l’altro è nel privato

singolare: se i due dipendenti sono entrambi o pubblici o privati ci sono due mesi con l’indennità maggiorata, se uno è pubblico e uno è privato i mesi da due passano a tre.

Ci si chiede quale sia la ratio. Per la Funzione pubblica il contratto « assorbe » la previsione del Testo unico maternità. Ne conseguire­bbe che, nell’esempio richiamato, nel mese di giugno la mamma dovrebbe percepire la retribuzio­ne piena e il papà solo un mese con retribuzio­ne aumentata. I mesi di luglio e agosto dovrebbero essere pari al 30%. Questa impostazio­ne, non condivisa dall’Inps, sarebbe coerente con il « criterio cronologic­o di indennizzo » richiamato nella circolare 45/ 2023 della stessa Inps.

Con ogni evidenza sarà necessario qualche altro intervento di prassi che coordini i diversi interpreti.

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