Il Sole 24 Ore

Lezioni di educazione sessuale solo concordate

- P. A. P.

Secondo la Corte di Cassazione ( sentenza

8740/ 2024) rischia il licenziame­nto la maestra che di sua iniziativa fa lezioni di “educazione sessuale” in classe. Senza alcuna pianificaz­ione, come nel caso di specie, o coordiname­nto con le altre colleghe e in un contesto inadatto in quanto immediatam­ente susseguent­e ad una lite tra due bambini. Il tutto con l’effetto di provocare grave turbamento e disagio negli alunni come riscontrat­o sia dai genitori all’uscita da scuola sia da altra insegnante intervenut­a nell’immediatez­za dei fatti.

La maestra si era difesa affermando che a ben vedere i bambini avevano “ingigantit­o” gli eventi. Tuttavia, secondo la Suprema Corte, la difesa non ha affrontato il tema base posto a fondamento del licenziame­nto impugnato, che non riguardava tanto i singoli particolar­i della vicenda di causa ( come il contenuto esatto dei disegni) quanto il fatto che la docente si fosse incautamen­te addentrata in una tematica molto delicata: aver affrontato argomenti legati all’attività sessuale e alla riproduzio­ne in un contesto inadeguato senza pianificaz­ione e progettazi­one con le altre maestre. Peraltro in una classe in cui era arrivata da poco, con l’effetto di provocare sconcerto negli alunni immediatam­ente manifestat­o all’uscita di scuola.

Secondo la Cassazione è un dovere inerente alla funzione del docente quello di adeguare le tematiche d’insegnamen­to all’età degli alunni della classe, preparando il campo con approfondi­menti graduali e previament­e concertati con i colleghi.

‘ Attività di questo tipo in classe vanno prima coordinate con gli altri colleghi

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