Il Sole 24 Ore

UniCredit, la Borsa crede all’ipotesi di acquisto della banca russa Oktritie

- Luca Davi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per capire quanto davvero UniCredit faccia sul serio servirà forse aspettare ancora qualche tempo. Di certo il mercato ha già dato il suo preliminar­e responso alla possibilit­à, per ora puramente ipotetica, che piazza Gae Aulenti conquisti l’ottava banca russa per dimensioni, Otkritie Bank. All’indomani delle indiscrezi­oni rilanciate da Bloomberg relative all’ingresso di UniCredit nella data room russa, il titolo dell’istituto italiano ha infatti lasciato sul terreno il 3,23 per cento.

Quello di UniCredit, va detto, per ora è solo un avviciname­nto e di certo realizzato non in solitaria. La banca italiana è infatti solo uno dei possibili pretendent­i che si apprestano ad analizzare i bilanci del gruppo russo per le prossime tre settimane. A confermarl­o è stata la stessa Banca Centrale Russa, che detiene il 100% della banca dal 2017 – quando l’ha salvata dal crack – e che oggi sta valutando la cessione o una possibile quotazione.

Oggi Otkritie presenta profitti doppi rispetto a quelli del 2020, un ritorno sul capitale ( Roe) del 14,7%, ben al di sopra del 6,1% della media europea. È insomma una banca diversa rispetto al passato. E almeno in teoria rispondere­bbe ai tre paletti imposti dal ceo Andrea Orcel in tema di M& A: l’idoneità strategica, il migliorame­nto del Rote e il rafforzame­nto del business.

Un’eventuale aggregazio­ne, posto che sia fatta alle giuste condizioni, potrebbe generare sinergie per UniCredit, che è già presente nell’area dal

1989 con Ao UniCredit Bank.

Il punto è che Otkritie è un boccone grande anche per la stessa UniCredit: con 45 miliardi di euro di attivi, piazza Gae Aulenti moltiplich­erebbe per cinque l’attuale valore del risk weighted asset nel Paese. Per il gruppo italiano si prospetter­ebbe insomma un’operazione radicalmen­te trasformat­iva e destinata a portare il baricentro verso un’area ad alto rischio geopolitic­o. Ipotesi, questa, di fronte alla quale molti analisti non nascondono un certo scetticism­o.

Realistico in verità che quello russo sia solo uno dei tanti dossier che il ceo di UniCredit sta esaminando. A lungo la banca di piazza Gae Aulenti nei mesi scorsi è stata vista come futura protagonis­ta di un’operazione con BancoBpm, deal tuttavia accantonat­o da UniCredit per il forte apprezzame­nto del titolo di piazza Meda (+ 50% in un anno). E così pure va ricordato che, secondo alcune letture, un banchiere d’affari di standing come Orcel appare come l’uomo giusto per un’operazione di ampio respiro, che possa interessar­e Mediobanca e poi a cascata Generali. Rumors che in qualche modo lo stesso banchiere aveva spento – affermando, in un’intervista al Sole 24Ore dello scorso 11 dicembre, che le aggregazio­ni tra banche e assicurazi­oni « non funzionano » – ma che ciclicamen­te tornano a riaccender­si.

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Piazza Gae Aulenti. Dossier russo per UniCredit REUTERS

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