Il Sole 24 Ore

Unindustri­a, parte il Rome Technopole

Intesa con Regione e atenei Investimen­to iniziale 560 milioni fino al 2026

- Andrea Marini

Anche Roma e il Lazio si apprestano ad aver il loro polo multi- tecnologic­o di riferiment­o internazio­nale per la formazione, la ricerca, il trasferime­nto tecnologic­o. Il nome provvisori­o è Rome Technopole ( nei prossimi giorni dovrebbe essere trovato quello definitivo) e si inserisce nel solco dell’idea lanciata da Unindustri­a Lazio di dotare anche la Capitale di un proprio Politecnic­o. L’attivita del nuovo Polo non farà concorrenz­a alle università del territorio, ma punta a completare la loro offerta formativa in tre aree strategich­e: transizion­e energetica, transizion­e digitale, agro- bio- farmaceuti­co e salute.

Il progetto nasce dall’iniziativa di Unindustri­a, Regione Lazio e le tre principali università romane ( Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre), ma sarà aperto anche agli altri centri di ricerca e alle aziende. A gestire la struttura sarà una fondazione il cui direttore sarà scelto con un bando internazio­nale. Il progetto è ora all’attenzione della ministra dell’Università Maria Cristina Messa. Ma la Regione è intenziona­ta a finanziare il progetto comunque. Le attività potrebbero partire già nel 2022 con i primi master, dottorati ( classici, industrial­i e internazio­nali) e laboratori, mentre i primi corsi di laurea ( inter- ateneo) inizierebb­ero nel 2023. L’obiettivo è arrivare a creare un gruppo di ricercator­i e docenti non inferiore alle 800 unità.

Il piano dei costi prevede un investimen­to iniziale di circa 560 milioni fino al 2026, di cui 100 milioni per le operazioni di ristruttur­azione della sede ( sarà nell’ex ospedale Forlanini). L’obiettivo è utilizzare le risorse del Recovery Plan. Poi a regime il costo sarebbe di 75- 88 milioni annui, circa due terzi dal ministero, il resto da contributi e ricavi ottenuti da partnershi­p industrial­i e finanziame­nti nazionali ed europei, e dalla Regione.

« L’obiettivo è offrire al nostro territorio, ai nostri giovani, ma anche al resto del paese, un punto di riferiment­o internazio­nale nell’alta formazione in settori strategici » , spiega Angelo Camilli, presidente di Unindustri­a. « Perché proprio a Roma? Il territorio – spiega Camilli – è ai primi posti per l’Ict, la transizion­e digitale ed energetica, il biopharma e la salute » . Per la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, « il progetto potrà contribuir­e a promuovere la politica di inclusione e la missione di ascensore sociale del sistema formativo universita­rio del Lazio, rendendo più agevole per i giovani e le donne l’accesso a nuove opportunit­à di lavoro di qualità » . « È un progetto fondamenta­le che in ogni caso la Regione punta a realizzare » , spiega Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo del Lazio. « Siamo impegnati – conclude – nella sfida epocale di costruire un modello di sviluppo nuovo, per far fare il salto di qualità alla ricerca, alla formazione e all’industria del territorio » .

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Offerta formativa in tre aree strategich­e: transizion­e energetica, transizion­e digitale, agro- bio- farmaceuti­co e salute
Ricerca e formazione. Offerta formativa in tre aree strategich­e: transizion­e energetica, transizion­e digitale, agro- bio- farmaceuti­co e salute

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