Unindustria, parte il Rome Technopole
Intesa con Regione e atenei Investimento iniziale 560 milioni fino al 2026
Anche Roma e il Lazio si apprestano ad aver il loro polo multi- tecnologico di riferimento internazionale per la formazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico. Il nome provvisorio è Rome Technopole ( nei prossimi giorni dovrebbe essere trovato quello definitivo) e si inserisce nel solco dell’idea lanciata da Unindustria Lazio di dotare anche la Capitale di un proprio Politecnico. L’attivita del nuovo Polo non farà concorrenza alle università del territorio, ma punta a completare la loro offerta formativa in tre aree strategiche: transizione energetica, transizione digitale, agro- bio- farmaceutico e salute.
Il progetto nasce dall’iniziativa di Unindustria, Regione Lazio e le tre principali università romane ( Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre), ma sarà aperto anche agli altri centri di ricerca e alle aziende. A gestire la struttura sarà una fondazione il cui direttore sarà scelto con un bando internazionale. Il progetto è ora all’attenzione della ministra dell’Università Maria Cristina Messa. Ma la Regione è intenzionata a finanziare il progetto comunque. Le attività potrebbero partire già nel 2022 con i primi master, dottorati ( classici, industriali e internazionali) e laboratori, mentre i primi corsi di laurea ( inter- ateneo) inizierebbero nel 2023. L’obiettivo è arrivare a creare un gruppo di ricercatori e docenti non inferiore alle 800 unità.
Il piano dei costi prevede un investimento iniziale di circa 560 milioni fino al 2026, di cui 100 milioni per le operazioni di ristrutturazione della sede ( sarà nell’ex ospedale Forlanini). L’obiettivo è utilizzare le risorse del Recovery Plan. Poi a regime il costo sarebbe di 75- 88 milioni annui, circa due terzi dal ministero, il resto da contributi e ricavi ottenuti da partnership industriali e finanziamenti nazionali ed europei, e dalla Regione.
« L’obiettivo è offrire al nostro territorio, ai nostri giovani, ma anche al resto del paese, un punto di riferimento internazionale nell’alta formazione in settori strategici » , spiega Angelo Camilli, presidente di Unindustria. « Perché proprio a Roma? Il territorio – spiega Camilli – è ai primi posti per l’Ict, la transizione digitale ed energetica, il biopharma e la salute » . Per la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, « il progetto potrà contribuire a promuovere la politica di inclusione e la missione di ascensore sociale del sistema formativo universitario del Lazio, rendendo più agevole per i giovani e le donne l’accesso a nuove opportunità di lavoro di qualità » . « È un progetto fondamentale che in ogni caso la Regione punta a realizzare » , spiega Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo del Lazio. « Siamo impegnati – conclude – nella sfida epocale di costruire un modello di sviluppo nuovo, per far fare il salto di qualità alla ricerca, alla formazione e all’industria del territorio » .