Il primo budget di Biden non finanzia più il Muro
La manovra 2022 aumenta le spese sociali e prende le distanze da Trump
Joe Biden presenta la sua prima proposta di budget all’insegna di un’espansione della spesa pubblica e sociale. Il progetto di finanziaria per l’anno fiscale 2022, separato dai grandi investimenti infrastrutturali finanziati da riforme delle imposte aziendali e da ulteriori disegni straordinari, prevede una spesa da 1.520 miliardi di dollari, in crescita di 118 miliardi, l’ 8,4 %. Esclusa la difesa (+ 1,7%), l’aumento è ancor più consistente: il 16% a 769,4 miliardi.
Il piano della Casa Bianca è il primo passo di un processo che vedrà in seguito il Congresso incaricato di mettere a punto e approvare il budget. Illustra però chiaramente le priorità politiche dell’amministrazione. Per l’anno che inizierà a ottobre, maggiori fondi vengono richiesti per istruzione, sanità, iniziative contro la povertà e lotta al cambiamento climatico. Singole voci sono eloquenti: 20 miliardi per le scuole nelle aree depresse.
Programmi per ovviare all’impatto dell’effetto serra che ricevono ulteriori 14 miliardi e l’Agenzia per la Protezione ambientale che ottiene un incremento del 20% delle risorse. Sforzi globali di sicurezza sanitaria avranno 10 miliardi, con un miliardo per identificazione, prevenzione e risposta a future pandemie. Il dipartimento della Sanità fa leva su un aumento complessivo del 25%, a 131,7 miliardi, con un potenziamento da 1,6 miliardi del Centro per le malattie infettive.
Eliminato un caposaldo dell’ amministrazione Trump: il muro anti- clandestini al confine con il Messico. Nuove tecnologie di protezione alla frontiera, tuttavia, ricevono 1,2 miliardi, riflesso dei nuovi arrivi record di migranti. Per frenare l’immigrazione latinoamericana, il budget stanzia 861 milioni contro corruzione e miseria in America Centrale. E in politica estera punta a rafforzare, anche mettendo mano al portafoglio, alleanze e istituzioni multilaterali: dipartimento di Stato e programmi internazionali vedranno un incremento del 12% a 63,5 miliardi.