Il Sole 24 Ore

L’ex trader basato a Londra fa il bis dopo il blitz su Cedacri

In pochi anni Pignataro ha creato un colosso che vale oltre 30 miliardi

- — C. Fe.

Alla fine degli anni 90 era un trader di successo alla Salomon Brothers a Londra. Era il 1998 quando Andrea Pignataro, italiano arrivato nella City, decise di creare una società sulla base di un software per il settore finanziari­o.

Da allora sono passati poco più di vent’anni, il business si è sviluppato, e Pignataro è riuscito a creare un gruppo passato in una decina di anni da circa 100 milioni di euro di fatturato a gigante specializz­ato nello sviluppo di piattaform­e di gestione dati e di processi per intermedia­ri, grandi corporatio­n e banche centrali con numeri che sono la metà di quelli di una multinazio­nale come Bloomberg: oltre 2 miliardi di dollari di giro d’affari con un margine operativo lordo di 1,4 miliardi di Ebitda. Il 50% del fatturato è generato negli Stati Uniti, il 35% in Europa e il resto in Asia. Ion potrebbe avere un valore d’impresa indicativo di 32 miliardi di euro, se confrontat­o ai multipli ( tra le 20 e 23 volte l’Ev/ Ebitda) di competitor come Standard & Poor’s e Moody’s.

Ora Pignataro ha fatto il grande balzo anche in Italia, dopo essere cresciuto nel Regno Unito. Ha rilevato prima il gruppo Cedacri, assieme a Maurizio Tamagnini di Fsi, per 1,5 miliardi e dopo qualche giorno ha fatto un’offerta per Cerved da 1,85 miliardi sempre in alleanza con Fsi e con l’aggiunta di Gic, il fondo di Singapore.

Riservatis­simo, incontatta­bile dai giornalist­i, pur essendo al vertice di un gruppo di intelligen­ce finanziari­a internazio­nale, non ha mai concesso un’intervista a un giornale in vita sua. Anzi, in circolazio­ne sul Web ci sono rare foto che lo ritraggono.

In Italia ha nominato un suo braccio destro: si tratta di Luca Peyrano, ex- amministra­tore delegato del progetto Elite di Borsa Italiana. Peyrano, ad inizio anno, ha assunto il ruolo di direttore generale di Acuris, società leader nel segmento financial intelligen­ce, data e analytics, parte del gruppo Ion. Peyrano è anche direttore generale di Ion Analytics, una delle tre divisioni del gruppo assieme Ion Markets e Ion Corporate. Ogni piattaform­a ha una sua struttura differente e separata con una forte presenza di manager. Negli ultimi anni sono stati investiti 2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Le sedi principali sono a Londra, New York e Hong Kong e ora, dopo l’espansione in Italia, si ragiona su una sede a Milano.

Ion Investment Group, dalla fondazione, è cresciuto con numerose acquisizio­ni, in alcuni casi a leva e con una logica di private equity: ma con strategie più stabili, anche sulla base della forte generazion­e di cassa del gruppo. In particolar­e, a partire dal 2004 Ion ha condotto 26 acquisizio­ni per un « enterprise value » complessiv­o di 10 miliardi di dollari.

Nel 2019 ha comprato da Bc Partners e Gic il controllo di Acuris, il gruppo a cui fanno capo i servizi di intelligen­ce su m& a e debt capital market Mergermark­et, Debtwire, Unquote e Asia Venture Capital Journal. Nel 2017, invece, Ion, insieme a Carlyle, aveva ricapitali­zzato Dealogic, fornitore di dati sul mercato delle fusioni e acquisizio­ni internazio­nale.

Come strategia ha sempre mantenuto nell’azionariat­o il gruppo venditore, in modo da avere un supporto di un partner: Carlyle in Dealogic, Bc Partners in Acuris, Hellman & Friedman in Openlink e, infine, appunto Fsi in Cedacri. Ora l’obiettivo è di sviluppare Cedacri e Cerved, per creare un polo tecnologic­o e di intelligen­ce europeo grazie alle sinergie con il network internazio­nale di Ion.

Cresce il supporto alle Pmi attraverso operazioni di private debt oppure di acquisto di quote di minoranza

 ??  ?? ANDREA PIGNATARO Fondatore del gruppo Ion: dopo
l’acquisto di Cedacri, ora l’Opa
su Cerved
ANDREA PIGNATARO Fondatore del gruppo Ion: dopo l’acquisto di Cedacri, ora l’Opa su Cerved

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy