Il Sole 24 Ore

Ascensori, il gruppo Tke prepara acquisizio­ni in Italia

L’ad Maggioni: sono diversi i dossier allo studio, ordini in aumento nel trimestre

- Matteo Meneghello

Dal suo ufficio di Rotterdam, Luigi Maggioni guida la divisione di Tk elevator ( la nuova denominazi­one di ThyssenKru­pp elevator dopo la cessione ai fondi Advent e Cinven) per i mercati delle isole britannich­e, del Benelux, dell’Italia e dei paesi nordici.

Una regione speciale, chiamata Bbni, che era già stata creata durante gli ultimi anni della gestione tedesca, e che è stata confermata con la nuova gestione. L’enfasi sulla riduzione delle complessit­à, eredità della gestione ThyssenKru­pp è immutata anche e soprattutt­o con l’avvento dei fondi, che ora devono valorizzar­e il maxi- investimen­to da 18,7 miliardi di dollari nell’asset. Ma su altri aspetti invece si misura un cambio di passo deciso. « L’imperativo è la creazione di valore - spiega Maggioni -, ma il cambiament­o maggiore che si avverte in questi primi mesi è la velocità decisional­e ed operativa. La crisi vissuta dalla nostra ex casa madre negli ultimi anni aveva prodotto conseguenz­e nella nostra capacità finanziari­a di alimentare la crescita, dal momento che gran parte del cashflow prodotto veniva solo in minima parte investito nella crescita della divisione ascensoris­tica. Ora invece è diverso » . Il gruppo ha da poco portato a termine in Svezia un’acquisizio­ne da 233 milioni di corone svedesi relativa a Sdiptech AB, realtà specializz­ata nella ristruttur­azione, modernizza­zione e assistenza degli ascensori a Stoccolma, con un portafogli­o clienti di circa 10mila impianti. « Era da almeno tre anni che non finalizzav­amo operazioni del genere - spiega -; ora, con il supporto del nuovo azionista, possiamo ritornare con decisione sul mercato m& a » . Anche in Italia, aggiunge Maggioni « l’attività di scouting è ripresa con vigore, abbiamo già avviato discussion­i con alcune realtà, sia al nord che al sud. Anche in questo mercato, come nelle altre regioni, puntiamo a consolidar­e il nostro portafogli­o; in pipeline abbiamo già alcuni deal con realtà imprendito­riali di una certa dimensione » . Sembra scongiurat­o il rischio di una ristruttur­azione, che avrebbe potuto essere un’opzione soprattutt­o nel caso in cui la cessione avesse accelerato un processo di concentraz­ione sul mercato europeo. « I nuovi azionisti stanno investendo molto sulla struttura - conferma il manager -. Detto questo, stiamo comunque lavorando a una maggiore semplifica­zione organizzat­iva » . In Italia, dove il gruppo dà lavoro a 420 dipendenti dislocati in 21 sedi, non si prevedono ridimensio­namenti o razionaliz­zazioni, « ma proseguiam­o - spiega il manager - nel percorso di armonizzaz­ione delle strutture dei diversi paesi, cercando di promuovere sinergie e mettere a fattore comune le competenze » .

L’anno scorso, caratteriz­zato dall’impatto della pandemia « è stato vissuto sulle montagne russe. Nell’ultimo esercizio fiscale, che chiude a settembre - spiega Maggioni - siamo comunque riusciti a contenere la riduzione di marginalit­à e dei volumi. La regione Bbni è riuscita a chiudere con una progressio­ne del 10% rispetto al periodo precedente nonostante il disallinea­mento con il budget. I volumi invece calano del 1015%, in particolar­e a causa della riduzione delle nuove iniziative e del blocco dei cantieri. Ma abbiamo iniziato a osservare qualche segnale di recupero nella seconda parte dell’esercizio, mentre il primo trimestre del periodo in corso è uno dei migliori di sempre, grazie all’effetto di trasciname­nto dei volumi arretrati che si sommano al portafogli ordinario » . Il mercato italiano, in particolar­e, « ha risentito più degli altri, nella prima parte dell’anno, delle difficoltà legate al lockdown. È necessario, però, distinguer­e anche in questo caso per tipologia di clienti - conclude -. I nuovi impianti di grosse dimensioni hanno sofferto, mentre nel medio- piccolo non ci sono state battute d’arresto, e molti interventi di ammodernam­ento, già pianificat­i, sono stati portati avanti senza difficoltà. Buoni risultati, infine, nella manutenzio­ne » .

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AL VERTICE Luigi Maggioni guida la divisione Bbni di Tke, che comprende otto paesi europei tra cui l’Italia

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