Il Sole 24 Ore

Sicurezza economica e nazionale, l’America di Biden si presenta

Il presidente Usa oggi in videocall sul doppio fronte del G7 e della Conferenza di Monaco, dove interverrà con Merkel e Macron

- Marco Valsania

Una riscossa della normalità. Così Joe Biden ama definire la sua politica estera. E l’imperativo d’un rilancio di “norme” quali i rapporti con gli alleati tradiziona­li e il recupero del ruolo di Washington nelle istituzion­i multilater­ali è sicurament­e caro alla Casa Bianca. Necessario a quel lavoro di restauro post- Donald Trump, previsto da veterani dell’establishm­ent quali Richard Haas, direttore del Council on Foreign Relations. Biden debutterà oggi virtualmen­te, con un simile messaggio, al vertice del G7 e alla Munich Security Conference: si rivolgerà a leader europei tuttora traumatizz­ati dalle tensioni esplose durante quattro anni di America First. Proprio al forum di Monaco, Biden due anni or sono aveva promesso che l’America « sarebbe tornata » , riferendos­i al posto che le spetta nel palcosceni­co internazio­nale. Una promessa ripetuta nella prima, recente visita al Dipartimen­to di Stato, quando ha invocato la nuova centralità della diplomazia.

Ma superare scetticism­i e timori di onde lunghe dell’effetto- Trump – da spettri di Biden nei panni di un Trump redux ad un futuro riemergere dello stesso ex Presidente o di suoi epigoni - è e rimarrà una missione né facile, né breve. Biden ha offerto segnali distensivi agli alleati, non solo su sfide globali quali clima e pandemie ma su dialoghi commercial­i che neutralizz­ino screzi a colpi di dazi. E sull’impegno nel Vecchio continente e nella Nato, cancelland­o ritiri di truppe americane proprio dalla Germania. Ha accompagna­ti questi segnali con avvertimen­ti duri a rivali e avversari strategici che denuncia come aggressivi, la Russia e soprattutt­o la Cina, sottolinea­ndo anche qui però quale strumento principe azioni da intessere con nazioni amiche, la creazione d fronti comuni che evitino politiche apostrofat­e come unilateral­i e erratiche.

Non mancano tuttavia i nodi da sciogliere per un nuovo multilater­alismo e per un affiatamen­to con l’Europa. I critici fremono che Biden possa rivelarsi poco ambizioso in cruciali test quali un ripristino dell’accordo nucleare con l’Iran. Sul fronte economico Washington evoca politiche Buy American che innervosis­cono gli alleati. Mentre la Ue firma accordi sugli investimen­ti con la Cina e procede con il progetto Nord Stream 2 con la Russia nonostante le obiezioni del team di Biden.

Proprio l’economia emerge tra i terreni più delicati. Biden appare in realtà voler accelerare quella che è stata definita come una lunga rivoluzion­e silenziosa nella politica estera statuniten­se – che ha elementi di continuità anche con l’eredità di Trump. In gioco è la fusione sempre più stretta tra sicurezza nazionale e sicurezza economica, di fatto una politica industrial­e per il potenziame­nto e la difesa della base manifattur­iera e delle sue catene essenziali di forniture. È una scelta che nasce dalla preoccupaz­ione di spingere la competitiv­ità statuniten­se quale pilastro di leadership. E che è oggi incarnata da nomine alle spalle di quelle di maggior richiamo, quali il Segretario di Stato Antony Blinken o l’inviato speciale sull’effetto serra John Kerry, ma più rivelatric­i.

La trasformaz­ione trapela dalla scelta di Daleep Singh, già alto funzionari­o della Federal Reserve di New York e del Tesoro, ex banchiere d’investimen­to, quale vice consiglier­e per la sicurezza nazionale. Il suo superiore, il National security adviser Jake Sullivan, non ha fatto mistero del focus sulla « intersezio­ne » tra economia e sicurezza. Quello di Singh non è il solo nome insolito chiamato da Sullivan: un’intera task force, ha rivelato il Wall Street Journal, sarà dedicata alla posizione americana sulle tecnologie emergenti, su frontiere che vanno dalle reti 5G all’intelligen­za artificial­e e alle biotech. Sarà agli ordini di Tarun Chhabra, ex accademico della Georgetown University specializz­ato in sicurezza e nuove tecnologie. Anne Neuberger, prelevata dalla National Security Agency, l’agenzia parte dell’apparato dei servizi segreti specificam­ente dedicata allo spionaggio elettronic­o, guiderà da parte sua un altro “ufficio” di alto profilo impegnato in tutto ciò che è cibersicur­ezza. L’equilibrio tra questa ripensata missione di sicurezza nazionale ed economica e la ritrovata ispirazion­e multilater­ale si delinea come la grande sfida al cospetto di Biden e della sua amministra­zione. Una scommessa incerta e ancora tutta da vincere.

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Multilater­alismo. Joe Biden avrà oggi il suo debutto internazio­nale alle conferenze virtuali del G7 e di Monaco AFP
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Joe Biden parteciper­à oggi al G7 virtuale presieduto dal Regno Unito e, con Angela Merkel, alla Conferenza di Monaco per la sicurezza
Un giorno insieme. Il presidente Joe Biden parteciper­à oggi al G7 virtuale presieduto dal Regno Unito e, con Angela Merkel, alla Conferenza di Monaco per la sicurezza

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