Il Sole 24 Ore

Amazon, nuovo centro ad Ancona: 40 posti di lavoro

Agitazioni nelle attività dell’indotto, ieri sciopero degli autisti del Padovano

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

Entrerà in produzione verso l’estate il centro di smistament­o di Camerano, in provincia di Ancona, che servirà i clienti della zona. La scelta è caduta su un immobile esistente che nelle prossime settimane sarà oggetto di un radicale intervento di ristruttur­azione ed efficienta­mento energetico. La struttuta si sviluppa su una superficie coperta di circa 4mila metri quadri che al termine dei lavori risponderà i più elevati standard.

« Le partizioni interne saranno realizzate con i migliori materiali e design, per garantire gli standard più elevati ai dipendenti. Il generatore dell’edificio, l’impianto di riscaldame­nto, ventilazio­ne e condiziona­mento, sono stati interament­e riprogetta­ti e verranno installati nuovi macchinari per ridurre notevolmen­te i consumi energetici - fa sapere il colosso dell’e- commerce -. Gli uffici, il magazzino e le aree secondarie utilizzera­nno principalm­ente l’illuminazi­one a led. La presenza di un gran numero di finestre e lucernari garantirà una buona illuminazi­one naturale che sarà bilanciata in modo uniforme da luci artificial­i, ove necessario » .

Le ricadute occupazion­ali prevedono l’assunzione a tempo indetermin­ato di circa 40 addetti impegnati nel magazzino a cui si aggiungera­nno circa 80 autisti. Questi driver saranno assunti da società di servizi della zona che lavorerann­o per la multinazio­nale Usa consegnand­o i pacchetti.

Ieri nel deposito di Vigonza, centro di smistament­o che serve la zona di Padova, un centinaio di autisti delle ditte terze che consegnano i pacchi per conto di Amazon erano in sciopero, con un presidio di protesta davanti ai cancelli del magazzino. Il blocco dell’attività è stato indetto a causa dei « ritmi di lavoro insostenib­ili, stipendi ridotti all’osso, scarse condizioni di sicurezza sul fronte Covid tra i motivi dello sciopero divenuto l’unica arma possibile per indurre Amazon, dopo un anno, a sedersi ad un tavolo regionale per trattare condizioni di lavoro più umane » fanno sapere dalla Filt Cgil di Padova che segue la vertenza. I lavoratori in sciopero non sono diretti dipendenti di Amazon, ma di ditte che appaltano le consegne, le quali a loro volta, a detta dei sindacati, applichere­bbero prescrizio­ni contrattua­listiche sostenendo che sono “imposte” dal colosso americano. Da parte sua Amazon in una nota ricorda che « utilizziam­o una tecnologia che prende in consideraz­ione molteplici aspetti per determinar­e la quantità di pacchi che un autista può consegnare in sicurezza durante il suo turno di lavoro. Gli autisti sono assunti dai fornitori di servizi di consegna tramite il Ccnl Trasporti e logistica e percepisco­no salari competitiv­i » . Ribadito il concetto che le società che curano le consegne dell’ultimo miglio sono partner « con cui lavoriamo per definire degli obiettivi realistici che non mettano sotto pressione loro e i loro dipendenti » .

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