In Francia indennità e tasse modulabili
La Francia ha messo in campo un’ampia serie di misure per sostenere i lavoratori autonomi, che è cambiata nel tempo anche per adattarsi ai diversi provvedimenti adottati dal Governo per contrastare l’epidemia ed è applicata in modo differenziato nelle diverse regioni del Paese.
A beneficiarne sono tutte le persone – comprese le piccolissime imprese – la cui attività è stata ridotta in tutto o in parte in dipendenza degli interventi del Governo.
Per le attività chiuse durante i lockdown, il ministero dell’Economia ha messo a disposizione un fondo di solidarietà che attualmente prevede, a scelta, un sostegno fino a 10mila euro per la perdita di fatturato oppure un’indennità pari al 20% del giro d’affari con un tetto massimo fissato a 200mila euro. Per le altre imprese, che abbiano subìto un calo dei ricavi di almeno il 50%, è attualmente previsto un sostegno di 1.500 euro al mese.
Il Consiglio per la protezione sociale dei lavoratori autonomi ha inoltre messo a disposizione a novembre un aiuto straordinario di 1.500 euro per artigiani, commerciali e per le professioni liberali, e di 500 euro per gli imprenditori in proprio.
I prelievi automatici delle imposte dai conti correnti sono stati sospesi e i contribuenti possono quindi rimodulare i loro versamenti. In alcuni casi, definiti singolarmente, è possibile persino ottenere uno sconto. Analogamente sono previste agevolazioni per tutti i contributi sociali, anche personali.
Il meccanismo pubblico della mediazione del credito permette di riscadenzare i propri debiti in 48 ore dalla domanda, mentre fino a giugno 2021 è possibile ottenere un prestito con garanzia statale a un tasso di interesse compreso tra l’1 e il 2,5%, e una durata compresa tra uno e cinque anni. Per gli autonomi che abbiano dipendenti a qualunque titolo (stagisti esclusi) è poi prevista la possibilità di usufruire dello chômage partiel, un istituto simile alla cassa integrazione.