«Alerion tra i leader europei nel 2023»
Il presidente Josef Gostner: «Non è nostra intenzione puntare tutto sull’Italia»
«Crescere per diventare leader in Italia e uno dei principali operatori europei nelle rinnovabili». E' questo, in estrema sintesi, l'obiettivo del nuovo piano industriale 20212023 di Alerion, così come lo spiega il presidente e Ceo Josef Gostner, che è anche il numero uno dell'azionista di riferimento FriEl, gruppo altoatesino specializzato sulle energie verdi.
Fri-El ha conquistato il controllo di Alerion nel 2017, dopo una battaglia a colpi di Opa e contro Opa contro la cordata Edison-F2i. «Poi – fa notare l'imprenditore di Bolzano a Radiocor – è accaduto quello che ci aspettavamo: la tecnologia ha reso gli impianti rinnovabili molto più efficienti, ne ha abbassato drasticamente i costi e oggi ci permette di costruirne e metterne a regime di nuovi senza sussidi». «Ormai – continua – produrre energia con il solare e con l'eolico non solo ci permette di proteggere l'ambiente ma costa meno rispetto a fonti fossili come il carbone o il nucleare e in prospettiva anche del turbogas: il futuro è diventato il presente».
La proiezione di questa lettura sul passato è la performance registrata dal titolo Alerion negli ultimi quattro anni: se l'Opa totalitaria di Edison-F2i era stata a 2,46 euro, ieri il titolo ha chiuso a 13,55 euro (+4,2%) e nel 2020 è stato il migliore di tutta la Borsa con un rialzo complessivo del 245%. Viceversa, la proiezione del pensiero di Gostner – che controlla Fri-El con quote paritetiche assieme ai fratelli Thomas ed Ernst – sul futuro è un business plan che, al 2023, prevede il raddoppio della potenza installata di Alerion a 1,54 GW, di cui 1,24 di eolico e il resto di solare, un balzo dell'Ebitda a 160 milioni (dai 54 del 2019 e dai 108 stimati per il 2021) e un utile netto di 45 milioni (dai 21,4 milioni del 2019).
Ciò a fronte di investimenti per circa 700 milioni, di una posizione finanziaria netta che sarà di 693 milioni nel 2023 (4,3 volte l'Ebitda) e di un target di payout ratio per il dividendo fino al 50% dell'utile netto di competenza.
«Vogliamo crescere e diventare più grande ed europei, – sottolinea Gostner - la scala è importante, cruciale per realizzare sinergie sulla manutenzione o sugli acquisti, però si deve differenziare tra Stati, non è nostra intenzione puntare tutto sull'Italia». I Paesi più interessanti? «Polonia, Romania, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Bulgaria: tutti Stati che hanno più territorio utilizzabile rispetto all'Italia per gli impianti e meno burocrazia».
Per fare tutto ciò serviranno anche risorse. Per questo Alerion ha annunciato oggi un aumento di capitale da 300 milioni, riservato a investitori istituzionali, che sarà completato entro l'anno. In questo modo Fri-El si diluirà dall'attuale 84% a poco sopra il 60% ma aumenteranno anche il flottante e la liquidità del titolo. «C'è grande appetito nel mondo dei fondi per investimenti come questi, sarà un'operazione che farà crescere ulteriormente la nostra società».
Nel frattempo, ieri, Alerion - oltre al business plan - ha reso nota anche la guidance 2021 che sotto il profilo finanziario vede, come detto, un Ebitda consolidato di 108 milioni e un utile netto di 30 milioni, e dal punto di vista industriale l’incremento della capacità installata lora a circa 920 MW. La posizione finanziaria netta consolidata a fine anno dovrebbe essere pari a circa 350 milioni «assumendo il buon esito dell’aumento di capitale e tenuto conto degli investimenti del periodo», sottolinea un comunicato della società.