Atlantia e Mps, dossier più facili da chiudere
Atlantia, Monte dei Paschi di Siena e Tim. Sono solo alcune delle società quotate in Borsa che, agli occhi degli operatori, possono rappresentare la scommessa giusta da fare in vista di un possibile governo targato Mario Draghi. La ragione? L’auspicio, evidentemente, è che l’arrivo dell’ex numero uno della Bce possa in qualche modo accelerare dossier ritenuti chiave da Piazza Affari e da tempo accumulati sulle scrivanie dei palazzi romani. In particolare, fin dalle prime battute il titolo Atlantia non è riuscito a fare prezzo salvo poi archiviare la seduta in rialzo del 6,08% a 15,45 euro. Il mercato crede infatti che con Draghi a Palazzo Chigi si possa sbloccare velocemente l'impasse creatosi sulla controllata Autostrade per l’Italia, destinata, per volere del vecchio esecutivo, alla cessione a Cdp. Draghi, del resto, non soltanto è un uomo di mercato ma era anche direttore generale del Tesoro quando la stessa Autostrade è stata privatizzata, a cavallo tra il 1999 e il 2000. Discorso simile per Mps. Come è noto il Tesoro, primo azionista, è chiamato a valorizzare, come sollecitato da Bruxelles, in tempi rapidi la quota e la presenza di Draghi a capo del governo fa immaginare che la manovra possa risultare più semplice. Allo stesso modo, Piazza Affari già pensa dove l’ex numero uno della Bce potrebbe dirottare le risorse del recovery plan. E in quest’ottica, infrastrutture e digitalizzazione potrebbero essere tra le priorità.
Ecco perché nella lista dei titoli che potenzialmente potrebbero beneficiare dell’effetto Draghi c’è anche Tim.
Intermonte ha addirittura stilato una lunga lista di azioni sulle quali potrebbe valere la pena puntare. In particolare, scrivono gli analisti: «Noi crediamo che potrebbe esserci una riduzione dello “sconto paese” sui titoli italiani, che potrebbero diventare più attraenti per gli investitori internazionali». E tra questi dovrebbero esserci: Generali, UniCredit, Atlantia, Poste Italiane, Nexi, Inwit, Mediobanca, Banca Mediolanum, Italgas, Banco Bpm, Astm, Bper Banca, Azimut e Anima.
I maggiori benefici potrebbero arrivare in Borsa, dove la Bce non agisce: questo potrebbe aiutare le imprese