Covid, sì agli spostamenti nelle seconde anche fuori regione
Pfizer: piano per ridurre i ritardi. Domani il ricorso della Lombardia al Tar Lazio
Da una parte il governo apre a chi possiede più case, dando la possibilità di spostarsi da un’abitazione all’altra anche oltre il confine regionale; dall’altra si irrigidiscono ulteriormente i rapporti internazionali, con lo stop ai voli dal Brasile, dopo la scoperta della “variante brasiliana”. E intanto, sul fronte delle Regioni, la Lombardia deposita domani il ricorso al Tar del Lazio contro la decisione di essere stata inserita in zona rossa. Questo il riepilogo delle principali scelte politiche legate al Covid.
La novità di ieri è l’interpretazione che arriva da Palazzo Chigi sull’ultimo Dpcm, che permette di recarsi nelle seconde case anche fuori Regione. Il testo, infatti, disciplina che «è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione», mentre non è specificato il divieto degli spostamenti verso le seconde case situate in altra Regione. Resta, per ogni altro tipo di spostamento non dovuto a motivi di necessità, lavoro, studio o salute, il divieto di spostarsi in un’altra Regione.
Per quanto riguarda il Brasile, la scelta è della massima prudenza, come si era già verificato con l’Inghilterra prima di Natale. «Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dal Brasile e vieta l'ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato - ha annunciato ieri il ministro della Salute Roberto Speranza - Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. È fondamentale che i nostri scienziati possano studiare approfonditamente la nuova variante. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza».
Il governatore della Lombardia Fontana e la sua vicepresidente e neo assessora al Welfare Letizia Moratti, intanto, annunciano un ricorso al Tar del Lazio contro la zona rossa. Aveva già scritto al ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo di riconsiderare il provvedimento per mancanza di tempestività dei dati, che «nella settimana dal 4 al 10 gennaio 2021 prendono in considerazione come riferimento un Rt-sintomi del 30 dicembre scorso, quindi ben 17 giorni fa». Nell’allegato tecnico della Direzione Generale Welfare viene evidenziata anche l’incidenza dei positivi per 100mila abitanti: in Lombardia sono 133, in Emilia Romagna 284 e in Veneto 365. «Proprio la cabina di regia tecnico-scientifica - dicono i dirigenti lombardi - ricorda di applicare misure incisive di mitigazione indipendentemente dalla trasmissibilità, volte a ridurre significativamente il numero assoluto di nuove infezioni, in particolare in Emilia Romagna, Fvg, Pa Bolzano, Veneto, che dimostrano un livello di incidenza maggiore di 250 casi per 100mila abitanti». Infine, per quanto riguarda la terapia intensiva, il documento della Lombardia ricorda che, considerando la capacità di arrivare a 1.800 posti, «la soglia del 30% non sarebbe superata, e si richiama quindi il criterio della reale capacità del sistema sanitario regionale per la valuazione della zona di rischio delle regioni».
Infine le aziende Pfizer e BioNTech hanno annunciato un piano che dovrebbe ridurre a una settimana i ritardi nelle consegne del vaccino anti-Covid, che l’Europa temeva si prolungassero per 3-4 settimane. Il piano «permetterà di aumentare la capacità di produzione in Europa e di fornire molte più dosi nel secondo trimestre», si legge in un comunicato congiunto. «Torneremo al calendario iniziale di distribuzione all’Ue a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento delle consegne dalla settimana del 15 febbraio - prosegue la nota -. Per farlo, alcune modifiche al processo di produzione sono ormai necessarie».