Il Sole 24 Ore

Ma il Parlamento vuole l’impegno sui diritti

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Gli Stati membri hanno dato il via libera alla Commission­e per la chiusura dell’accordo con la Cina ma nel Parlamento europeo cova il malcontent­o per il mancato impegno da parte di Pechino sul fronte dei diritti umani. Venerdì Sabine Weyand, funzionari­a Ue responsabi­le al commercio, ha fatto il punto sul negoziato, avvisando i Paesi europei che la Cina non intende accettare impegni vincolanti sui diritti dei lavoratori, specialmen­te il divieto di ricorso ai lavori forzati che invece Bruxelles avrebbe voluto.

La richiesta di ottenere garanzie sui diritti dei lavoratori è stata fatta da alcuni Stati membri consapevol­i che tra le forze politiche sta montando l’avversione per un accordo economico con un Paese dove il sistema politico a partito unico appare sempre più aggressivo e dal quale arrivano report delle organizzaz­ioni dei diritti umani che denunciano l’esistenza di campi di lavoro forzati dove vengono rinchiusi gli appartenen­ti alla minoranza uigura. Un Paese che con la legge sulla sicurezza nazionale ha eliminato il diritto alla libertà politica ad Hong Kong. «Il segnale politico è disastroso - ha dichiarato il parlamenta­re francese Raphaël Glucksmann a Politico.eu si sbagliano i leader della Ue se pensano che ratificare questo accordo sarà come imbucare una lettera».

Il 17 dicembre, del resto, il Parlamento ha approvato una risoluzion­e - 604 voti favorevoli, 20 contrari e 57 astensioni - che condanna il sistema di lavoro forzato messo in atto dal governo cinese, compreso lo sfruttamen­to delle minoranze uigura, kazaka e kirghisa e di altre minoranze musulmane nelle fabbriche situate all’interno e all’esterno dei campi di internamen­to nello Xinjiang. Il Parlamento ha esortato il governo cinese a mettere fine subito alla pratica delle detenzioni arbitrarie senza alcun atto d’accusa.

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AFP
Foto di gruppo dopo gli incontri negoziali tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e gli inviati dell’Unione europea
Pechino. AFP Foto di gruppo dopo gli incontri negoziali tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e gli inviati dell’Unione europea

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