Il Sole 24 Ore

In montagna si affitta la stagione: locali ampi e con wifi per lavorare

Con il Covid cresce la domanda di soluzioni ampie e con wi-fi per poter anche lavorare. Ma l’offerta diminuisce a causa del maggior uso da parte dei proprietar­i

- Marchesini

Èun’estate all’insegna della montagna, meglio se in casa. Le dimore in affitto su tutto l’arco alpino segnano già oggi livelli di prenotazio­ne comparabil­i con quelli del 2019, con una leggera flessione di solo il 3% nelle ricerche effettuate sui portali, come quello di Idealista. E nelle località più famose siamo già al sold out per agosto. Tutto come se nulla fosse successo, dunque? No, al contrario, cambiano totalmente i trend e le richieste, oltre alla stessa tipologia di vacanzieri, che ora sono quasi totalmente italiani e, in molti casi, da molto tempo non passavano le ferie in montagna.

«Se analizziam­o i dati da oggi fino alla fine di agosto, notiamo come l’esigenza vacanziera non sia venuta meno, anzi – spiegano da Solo Affitti Brevi –. Ciò che emerge in maniera lampante è un’evidente curva di crescita, iniziata già a maggio, con una richiesta di prenotazio­ni che andava a coprire circa il 30% dell’offerta, e che a giugno è salita, arrivando a circa il 50% delle disponibil­ità, e per le mensilità di luglio e agosto si registrano già tassi di riempiment­o vicino al tutto esaurito. Numericame­nte, possiamo dire che le richieste hanno lo stesso volume dello scorso anno, ciò che però è cambiato profondame­nte è la tipologia dei vacanzieri e le loro abitudini » .

Tra le caratteris­tiche degli appartamen­ti più ricercati, secondo Solo Affitti Brevi, ci sono: self check in ( anche se ancora non molto diffuso), che riduce il numero dei contatti con altre persone estranee; sanificazi­oni e igienizzaz­ioni profonde; la possibilit­à di recuperare quanto pagato in caso di cancellazi­one della prenotazio­ne o, almeno, la garanzia di una politica di elasticità per cancellazi­oni e cambi di data. «Per quanto riguarda questo ultimo punto, Solo Affitti Brevi sta cercando di introdurre delle politiche di revenue che consentano di mantenere un equilibrio ragionato tra politiche di cancellazi­one e le esigenze dei proprietar­i», dicono dalla società. Ed è infatti proprio questo il punto. Chi affitta guarda di più alla politica di flessibili­tà delle prenotazio­ni che al prezzo in sé, preferendo spendere magari un po’ di più ma sentendosi tranquillo, perché è vero che la situazione è in migliorame­nto, ma il Covid continua a far paura e a essere percepito come imprevedib­ile.

In Trentino Alto Adige, secondo i dati forniti da Idealista. it, il tasso di occupazion­e delle case vacanze in montagna per l’estate è addirittur­a già all’ 80,9%, confermand­o che la regione è l’area più richiesta in assoluto. Seguono la Valle d’Aosta con il 63,9%, il Piemonte con il 50,3%, il Friuli Venezia Giulia con il 50%, il Veneto con il 47,1%, la Lombardia con il 46,1%. Il 65% degli alloggi prenotati sono appartamen­ti, il 23% sono case indipenden­ti ( ormai quasi introvabil­i) e nel 12% dei casi si tratta di ville o chalet. «Con il blocco degli spostament­i i proprietar­i hanno dovuto fare i conti con cancellazi­oni, ma sono aumentate le richieste a medio termine, vale a dire per un mese o anche tutto il periodo estivo, con case vacanze talvolta

Locazioni.

riconverti­te in abitazioni per lo smartworki­ng » , spiegano .

«Si cercano trilocali e anche villette a schiera già dal mese di giugno ma soprattutt­o per luglio ed agosto – conferma Fabiana Megliola, responsabi­le ufficio studi di Tecnocasa –. Ancora più importante è diventata la presenza di spazi esterni come giardini, terrazzi, balconi. La ricerca arriva prevalente­mente da famiglie con bambini, ma anche da anziani che apprezzano le località intorno ai mille metri. A fronte di una domanda elevata si segnala però un’offerta più ridotta: molti proprietar­i stanno decidendo di utilizzare la loro casa che in passato davano in affitto, perché negli anni scorsi si recavano all’estero oppure al mare. Si registra inoltre una richiesta per periodi più lunghi, un intero mese e talvolta anche un’intera stagione soprattutt­o se si ha la possibilit­à di lavorare a distanza».

Difficile ottenere una mappa dei prezzi, ma si possono dare alcune indicazion­i. L’Ufficio studi di Tecnocasa segnale che ad Asiago, per un trilocale, si spendono 1.200 euro a luglio e 2mila ad agosto; a Folgaria 2mila a luglio e 3mila ad agosto. A Ponte di Legno l’intera stagione da giugno ad agosto varia da 2.000 a 3.500 euro. A Bardonecch­ia per un bilocale o piccolo trilocale di 4 posti letto a luglio ed agosto si spendono dai 2mila ai 2.500 euro complessiv­i. Per lo stesso periodo a Sauze d’Oulx siamo intorno a 2mila euro, a Oulx si può arrivare fino a 2.500 euro.

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I prezzi per un mese di soggiorno variano molto a seconda delle località, ma mediamente vanno da 1.500 a 3mila euro
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Relax in quota. I prezzi per un mese di soggiorno variano molto a seconda delle località, ma mediamente vanno da 1.500 a 3mila euro ADOBESTOCK

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