UNA RISPOSTA SICURA PER LA LIQUIDITÀ
La pandemia da emergenza sanitaria è presto diventata emergenza economica e sociale con effetti che hanno investito ovunque l’attività produttiva. L’impatto sulle imprese e sulla nostra economia è stato devastante. Basti pensare che, la produzione industriale in marzo e aprile registra una perdita di oltre il 50 per cento. Gli effetti delle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione del Covid-19 hanno prodotto una caduta dell’attività senza precedenti nelle serie storiche disponibili. Diversi fattori hanno accentuato la già profonda caduta del Pil attesa nel 2020 (-9,6%, dal -6,0% previsto dal Csc il 31 marzo): la chiusura delle attività produttive in Italia e il suo prolungamento, con poche eccezioni; l’effetto mondiale della pandemia, che ha comportato un forte calo della domanda, domestica ed estera, che frena anche l’attività delle imprese autorizzate a riaprire; e in ultimo il calo di importanti materie prime quali il petrolio che ha paralizzato gli investimenti. In questo scenario, le decisioni di investimento saranno rinviate per quasi tutto il 2020: è di - 15,5% la contrazione prevista dal
Csc contro un + 9,1% del 2021.
Ora abbiamo superato la prima fase di lockdown e ci apprestiamo tutti a ricominciare, ma sappiamo bene che i tempi legati all’imprevedibilità dell’emergenza sanitaria e l’intensità della ripresa sono molto incerti.
Oltre alla variabile sanitaria ci sono anche altri elementi di incertezza, tra i quali l’esigenza di liquidità delle Pmi e l’effettiva efficacia delle misure di sostegno introdotte a livello governativo.
I dati ci dicono che dal 17 marzo a oggi sono andate avanti soprattutto le domande di credito a cui “non si può dire di no” (quelle riferite ai finanziamenti fino a 25mila euro), ingolfando peraltro le banche – aperte sì, ma a regime ridotto o distanziato – con una quantità di pratiche ( e carte, perché l’interazione digitale è parzialmente diffusa) a margine zero.
Per dare una risposta concreta e rapida al fabbisogno di liquidità delle Pmi – insieme alle misure fiscali e al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione – serve trovare una nuova via per i confidi.
Nel nostro Paese esistono da oltre 60 anni, con una presenza molto capillare sul territorio e da sempre si occupano proprio di garanzie.
L’EFFETTO DELLA PANDEMIA È STATO UN CALO DELLA DOMANDA SIA DOMESTICA CHE ESTERA
Molti – al pari delle banche – sono intermediari finanziari sottoposti alla stessa vigilanza regolamentare e prudenziale di Banca d’Italia.
Confidi Systema!, per esempio, può intervenire efficacemente nella gestione dell’emergenza finanziaria legata alla crisi Covid- 19. Basti pensare che il tasso di accoglimento delle nostre delibere di garanzia da parte delle banche supera il 95 per cento. Se guardiamo in particolare alle imprese con ricavi fino a 3,2 milioni di euro, il D. L. Liquidità e la Circolare 11 del Fondo di Garanzia ci consentono di intervenire coprendo fino al 100% del rischio per le operazioni nella fascia tra 25mila e 800mila euro (al ( al comma 1. Lettera N). Una parte molto significativa dei bisogni finanziari della economia reale del Paese, che oggi non trova una risposta abbastanza esaustiva nei canali tradizionali di credito.
In questa logica, abbiamo ideato il Programma “Imprese100%”, utilizzabile per tutto il 2020, con una potenzialità di finanziamenti alle imprese fino alla concorrenza di 1 miliardo di euro. Molteplici i vantaggi: meno rischio e meno adempimenti per la banca, più credito e tempi più celeri per l’impresa.
A questo strumento riteniamo che si possa affiancare quello della finanza diretta, che può rappresentare un efficace canale di trasmissione del supporto finanziario all’economia reale, facendo arrivare davvero alle imprese in tempi brevi la liquidità di cui hanno bisogno.
Nel mese di aprile come Confidi Systema! abbiamo finanziato prestiti fino a 150mila euro con durata massima di 60 mesi, inclusi 12 mesi di preammortamento utilizzando la finanza di proprietà. In soli 15 giorni abbiamo erogato 35 milioni di euro a oltre 400 imprese con tempi medi di delibera di 8 giorni, dimostrando una capacità di gestione di un flusso annuo di almeno 500 milioni.
Per svolgere un ruolo complementare a quello del Sistema Bancario, occorre ridefinire alcuni vincoli operativi e regolamentari. Auspichiamo, dunque, che al nostro sistema possa essere riservata una adeguata fonte di provvista finanziaria e che sia elevata almeno al 49% la riserva di attività consentitaci da Banca d’Italia nel mercato del credito diretto.
Per i prossimi mesi è lecito attendersi una grande richiesta di liquidità da parte delle Pmi italiane: noi vogliamo fare la nostra parte e farla al meglio.
Presidente di Confidi Systema!