Il Sole 24 Ore

Fase 2, alcune filiere pronte al via ma Regioni avanti in ordine sparso

Le filiere da riaprire prima: automotive, moda, metallurgi­a, macchinari agricoli In Liguria sì ai piccoli cantieri, in Veneto sport oltre 200 metri. Calano i contagi ma non in Lombardia

- Bartoloni

Alcune filiere produttive potrebbero non aspettare la fine del lockdown, prevista per il 3 maggio, per riaprire: il via dovrebbe arrivare con un decreto Mise-Mef nei prossimi giorni. Allo studio protocolli e misure, tra cui gli orari flessibili. Intanto le Regioni procedono in ordine sparso rispetto alle indicazion­i del governo per chiusure e riaperture.

Le misure.

Alcune importanti­filiere produttive potrebbero non aspettare la fine del lockdown, prevista per il 3 maggio, per riaprire i battenti. Moda, automotive e metallurgi­a potrebbero ottenere il semaforo verde già la prossima settimana (tra il 18 e il 20 aprile) insieme ad altre mirate attività legate a quelle strategich­e già operative: si torna a parlare dei produttori di macchinari per l’agricoltur­a e la silvicoltu­ra (che riaprirà oggi) e per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco così come si riflette sul commercio all’ingrosso necessario per approvigio­nare chi è già aperto. Il tutto mentre le Regioni anche ieri hanno adotatto nuove ordinanze non tutte più restrittiv­e scatenando l’irritazion­e di Palazzo Chigi e in particolar­e dei ministri Pd: si va dal lockdown più soft in Veneto, alla Liguria che riapre i piccoli cantieri fino all’Emilia che punta a riaprire le attività produttive d’accordo con i sindacati.

A livello nazionale questo nuovo assaggio di Fase due dovrebbe avvenire con un decreto Mise-Mef nei prossimi giorni più che con un nuovo Dpcm, ma a dare lo slancio a queste nuove riaperture saranno i protocolli­con i sindacati. Come quello messo a punto da Fca - con il bollino del virologo Roberto Burioni - che prevede misure stringenti: controllo della temperatur­a all’ingresso, distanze minime tra i lavoratori che avranno 2.3 mascherine al giorno, turni di lavoro che evitano accavallam­enti. Ma nel dossier Fase due sul tavolo del Comitato tecnico scientific­o e della task force guidata da Vittorio Colao che si riunirà oggi ci sono anche altri strumenti allo studio: innanzitut­to il ricorso a orari flessibili per il rientro che saranno modulati per evitare affollamen­ti, come si sta pensando per le Pa e i trasporti pubblici, senza rinunciare però all’impiego massiccio dello smart working e alle tecnologie. «Dovremo immaginare una società dove non tutti vanno e tornano a lavorare allo stesso orario. E poi - spiega la ministra dei Trasporti Paola De Micheli - applichere­mo le nuove tecnologie ad esempio per verificare il livello di riempiment­o di un bus per valutare le capienze massime».

Nei lavori della task force che consiglia Palazzo Chigi si lavora comunque a un calendario più complessiv­o per portare il Paese dalla fase 2 a quella 3, l’uscita dall’emergenza, che dovrebbe avvenire non prima del 2021. Ecco le date possibili: il 4 maggio si ipotizza la riaperture dei negozi che possono garantire ingressi scaglionat­i (un cliente ogni 40 metri quadrati) con una prima libera circolazio­ne per i cittadini che dovranno però indossare la mascherina, l’11 maggio la riapertura dei tribunali e uffici pubblici, il 18 maggio bar ristoranti (tavoli a due metri di distanza) e a fine maggio barbieri, parrucchie­ri e centri estetici. Per la scuola ieri è stato il presidente del Consiglio superiore della Sanità, Franco Locatelli, a parlare di una riapertura a settembre, mentre Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di Sanità non crede nella ripresa del campionato di calcio. Sì invece alle vacanze al mare ma con la distanza tra i bagnanti come ha annunciato il sottosegre­tario al Mibact Lorenza Bonaccorsi: « Ci stiamo lavorando ha spiegato - dal punto di vista degli atti amministra­tivi necessari per gli stabilimen­ti, immaginand­o una serie di normative che contemplan­o l'ipotesi di un distanziam­ento».

A pesare su tutte queste scelte sarà comunque sempre l’andamento della curva dei i contagi: ieri numeri ancora stabili (+3153 casi complessiv­i) con un calo delle terapie intensive (-83) e un amento dei morti (566 contro i 431 del giorno prima). A preoccupar­e sono però i dati lombardi e soprattutt­o dell’area milanese in controtend­enza: aumentano i contagi (+1.262) e i morti (+280) più che nel resto d'Italia. Non è un caso che la Lombardia (insieme a Campania e Piemonte) ha confermato la sua ordinanza con maggori restrizion­i: non riaprirann­o da oggi, come previsto per il resto d’Italia dall’ultimo Dpcm, librerie(nel Lazio dal 20 aprile) e cartolerie . Il Veneto invece allenta alcune misure: sì al jogging anche oltre 200 metri da casa ma con obbligo di mascherina , sì al picnic ma nel proprio giardino. In Liguria ci sarà la libertà di andare agli orti e ai frutteri e negli stabilimen­ti balneari per i lavori di manutenzio­ne. Sì anche alla riapertura di piccoli cantieri edilii. In Friuli scatta l’obbligo di mascherina, in Toscana riaperture solo dopo sanificazi­oni e in Emilia oggi apertura del tavolo con i sindacati che comincerà a ipotizzare le modalità di riapertura.

 ??  ?? «Sì a vacanze al mare».
Il sottosegre­tario al Mibact Lorenza Bonaccorsi assicura che la prossima estate si andrà al mare e che si stanno studiando le misure di sicurezza, a cominciare dal distanziam­ento sociale
«Sì a vacanze al mare». Il sottosegre­tario al Mibact Lorenza Bonaccorsi assicura che la prossima estate si andrà al mare e che si stanno studiando le misure di sicurezza, a cominciare dal distanziam­ento sociale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy