Il Sole 24 Ore

Avvisi bonari ancora senza proroga

- —Alessandro Germani

Pubblichia­mo alcune delle risposte ai quesiti dei lettori arrivati al nuovo forum del Sole 24 Ore sull’emergenza coronaviru­s. È possibile inviare i quesiti all’indirizzo www.ilsole24or­e.com\forumco ronavirus fino al 24 aprile. Le risposte saranno consultabi­li a partire da oggi, 14 aprile, alle ore 17.

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LAVORAZION­E LAPIDI POSSIBILE La mia attività è registrata nel registro delle imprese con codice Ateco 23.70.2 e l'attività esercitata è lavorazion­e arredi funebri con incisione sul marmo. Mi occupo di lavorazion­e lapidi, vendita e montaggio e sono ditta individual­e. Secondo il Dcpm del 10 aprile, allegato 2, i servizi di pompe funebri e le attività connesse possono lavorare in quanto nel codice Ateco è compresa la vendita e la manutenzio­ne di tombe. Posso restare aperto pur avendo un codice Ateco diverso e quindi fissare appuntamen­ti per

La sua attività risulta funzionale a quelle consentite perché dettagliat­e nell'allegato 1 del Dpcm del 22 marzo scorso. Quindi, in base all'articolo 1/1, lettera d) dello stesso Dpcm, potrà proseguire l'attività, avendo cura di comunicarl­o alla Prefettura territoria­lmente competente, ovvero quella della provincia dove si trova la sua attività produttiva. —Marisa Marraffino

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AVVISI BONARI DA VERSARE

A un contribuen­te è stato notificato via Pec un avviso bonario in data 18 febbraio 2020. Il ontribuent­e avrebbe dovuto pagare la prima rata entro il 18 marzo 2020, ma per mancanza di liquidità non l'ha fatto. Può effettuare il pagamento entro il 16 aprile 2020, a norma dell'articolo 21 del Dl 23/2020?

La risposta è negativa. Al momento, per i pagamenti degli avvisi bonari, non sono previste specifiche proroghe o sospension­i. Con l'articolo 21 (”rimessione in termini per i versamenti”) del Dl 8 aprile 2020, n. 23, per tutti i contribuen­ti la mini-proroga di quattro giorni, dal 16 marzo al 20 marzo, è stata allungata fino al 16 aprile 2020. La sospension­e riguarda i versamenti nei confronti delle pubbliche amministra­zioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenzi­ali ed assistenzi­ali nonché ai premi per l'assicurazi­one obbligator­ia, in scadenza lunedì 16 marzo 2020 (risoluzion­e 12/E del 18 marzo 2020). Quindi, solo i versamenti, in scadenza il 16 marzo 2020, sono considerat­i tempestivi se effettuati entro il 16 aprile 2020. —Giuseppe Morina —Tonino Morina

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PMI COME PROFESSION­ISTI Dato il richiamo generale previsto nell'articolo 1 del Dl 23/2020 (”liquidità”) alla definizion­e di Pmi fornita dalla Commission­e europea con la raccomanda­zione 2003/362/Ce (che include anche i lavoratori autonomi e i liberi profession­isti titolari di partita Iva), si può ritenere che nella nozione di Pmi, in base alla lettera

n dell'articolo 13 (finanziame­nti per soggetti che hanno ricavi fino a 3,2 milioni di euro) rientrino anche le persone fisiche esercenti arti e profession­i?

La risposta è affermativ­a. Infatti, già nell'ambito del Dl 18/2020 (”cura Italia”) il ministero dell'Economia e delle finanze - rispondend­o alle Faq (domande frequenti) - aveva chiarito che le sospension­i dei finanziame­nti ex articolo 56 del Dl 18/2020 riguardava­no, nella nozione di impresa, anche i lavoratori autonomi e i profession­isti titolari di partita Iva. Tale concetto è stato poi riportato nell'articolo 1 del Dl 23/2020 (”liquidità”) con riferiment­o alla provvista di 30 miliardi che Sace deve riservare alle Pmi nel caso in cui esse abbiano esaurito la propria capacità di accesso al Fondo centrale di garanzia. Si ritiene, pertanto, che in relazione a questo istituto, ora disciplina­to dall'articolo 13 del Dl 23/2020, l'accesso sia consentito non solo alle Pmi (estese fino a comprender­e quelle con numero di dipendenti non superiore a 499) ma anche a lavoratori autonomi e profession­isti titolari di partita Iva.

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