UN «CIVIL BOND» CHE IMPEGNI LO STATO VERSO GLI ITALIANI
Il viceministro dell’Economia Misiani ha dichiarato: «Gli italiani hanno 1.400 miliardi di euro fermi nei loro conti correnti o in liquidità, non dobbiamo inventare patrimoniali, ma strumenti che permettano di convogliare queste risorse verso l’economia reale». Perché quindi non pensare a un “nuovo contratto finanziario” tra risparmiatori italiani e Stato con «l’emissione di titoli a medio-lungo periodo per finanziare la ripresa del Paese»? Titoli però che abbiamo natura sia finanziaria sia civile, scambiando cioè un impegno paziente del risparmio con un investimento dello Stato per migliorare le prestazioni della pubblica amministrazione, dalla cui misura e dal cui miglioramento dipendono premi o sconti sul valore del debito. Ecco quindi una proposta da attuare immediatamente, che cerca di coniugare tre obiettivi:
• ricostruire un rapporto fiduciario fra lo Stato e i cittadini/risparmiatori;
• mettere in circolo una parte dei circa 1.400 miliardi di euro (tra depositi e conti correnti) che rappresentano il 32% del patrimonio finanziario delle famiglie italiane.
• creare uno stimolo vero affinché lo Stato italiano, in tutte le sue componenti diventi finalmente accountable, e realizzi innovazione e cambiamenti nella direzione della snellezza, dell’efficienza, dell’affidabilità e, finalmente, della responsabilità.
La finanza comportamentale spiega le scelte patologicamente ritentive della liquidità - i circa 1.400 miliardi di euro sui conti correnti associandole ad emozioni e atteggiamenti quali paura e sfiducia; atteggiamenti in contrasto con le esigenze di finanziamento a lungo termine di un “Piano di Ripresa” che purtroppo deve essere straordinario. L’ingegneria finanziaria aiuta a rispondere a questo problema: emettere Buoni del Tesoro Ammortizzati (BTA) con rendimenti legati alle performance dello Stato.
Di cosa si tratta? Strumenti finanziari pubblici con scadenza pluriennale, a medio e lungo termine – dai 5 ai 30 anni –, di tipo “amortizing” e quindi con rimborso periodico del prestito e non in un’unica soluzione alla scadenza. Le obbligazioni potranno avere un numero predeterminato di rimborsi periodici costanti del capitale, con frequenza di accrediti mensili o bimestrali o semestrali, per le scadenze più lunghe. Il tasso d’interesse potrà essere fisso oppure variabile, ad esempio, indicizzato all’inflazione, come quello già conosciuto dei BTP Italia. Per la tassazione si potrebbe prevedere, per la loro peculiarità, «esenzione da ogni imposta presente e futura» (Tremonti).
La quota di capitale rimborsata ad ogni scadenza periodica dovrà