Medici di famiglia, visite online e saturimetri ai pazienti Covid
Stanziati oltre 400 milioni per incentivare gli studi a fare assistenza a distanza
Medici di famiglia sempre reperibili e pronti a visitare on line i propri pazienti. E grazie ai saturimetri (stanziati fino a 50 milioni) da distribuire ai malati di Covid potranno monitorare sempre a distanza l’ossigenazione nel sangue dei proprii assistiti per evitare così che si aggrivino. Questo l’inizio della fase due nella sanità che punterà molto sul potenziamento del territorio che finora è stato il vero anello debole del Servizio sanitario nazionale nella battglia contro il Covid. Se gli ospedali hanno provato a reggere l’urto dello tsunami coronavirus potenziando fin dove possibile reparti e terapie intensive il grande assente è stato appunto il «territorio». I medici di famiglia, lasciati troppo spesso senza mascherine e altri dispositivi di sicurezza, hanno avuto finora un ruolo troppo marginale rispetto al contributo che potevano dare. Ma ora che ben sette malati di Covid su dieci malati (ben 70mila) si trovano a casa il Governo sta provando a correre ai ripari.
Dopo l’avvio a singhiozzo e non in tutte le Regioni delle «Usca», le Unità speciali di continuità assistenziale (mini equipe di medici che aiutano i pazienti Covid porta a porta) previste dal primo decreto Sanità di inizio marzo ora l’ultimo decreto liquidità stanzia oltre 400 milioni per questo capitolo. L’obiettivo dell’articolo 38 del decreto 23/2020 è quello di dotare gli studi dei medici di famiglia di tecnologie per l'assistenza a distanza dei pazienti, ma anche per fornirgli i pulsimetri necessari per controllare l’ossigenazione del sangue. Il decreto per incentivare i medici di famiglia dà il via libera all'anticipo degli aumenti contrattuali riconoscendo «l’adeguamento immediato della quota capitaria-oraria» in base agli incrementi per il 2018 previsti dall’Atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione. La norma prevede poi la reperibilità a distanza dei medici di famiglia «per tutta la giornata, anche con l'ausilio del personale di studio, in modo da contenere il contatto diretto e conseguentemente limitare i rischi di contagio dei medici e del personale stesso». Grazie agli aumenti g i studi si doteranno di tecnologie per la tele-assistenza. Inoltre, si prevede poi che le Regioni possono spendere il 20% dei 235 milioni stanziati nell’ultima manovra (50 milioni)«per l’acquisto e la fornitura ai medici di pulsiossimetri che permettano, ove necessario distribuiti al paziente, la valutazione a distanza della saturazione di ossigeno e della frequenza cardiaca durante il videoconsulto».
Dalle Regioni è arrivata una nuova pioggia di ordinanze che avrebbero scatenato l’ira del Governo