OLANDA VOCE DELLA GERMANIA
Caro Direttore, ti scrivo per ringraziarti di cuore dell’intervista (pubblicata il 7 aprile) a Giuseppe Vita sull’Olanda e degli articoli dedicati dal vostro giornale sempre all’Olanda, un paese del quale possiamo benissimo fare a meno e che non può certo dare lezioni di rigore in Europa.
Visto che l’Olanda si arricchisce, oltre che con i tulipani, anche grazie al ruolo che ha assunto come paradiso fiscale e come porta di accesso ai paradisi fiscali extra Ue. La Germania, che forse si vergogna almeno un po’ e manda avanti l’Olanda, sembra volere non capire che questo non è un periodo normale e che i loro “macroragionieri” vanno ridimensionati: in momenti eccezionali bisogna dare risposte eccezionali. Altro che recessione,i più deboli, (in milioni), rischiano la miseria.
A mio parere la Germania è il Paese che rischia di più dalla disgregazione europea e, politicamente, porta acqua al mulino di beceri nazionalismi e populismi che nel ’900 hanno causato due Guerre mondiali (tutti sappiamo iniziate da chi). Giuseppe Vita, giustamente molto ascoltato dal Governo tedesco, può fare molto per fare cambiare atteggiamento all’Olanda, pardon alla Germania: noi possiamo solo indignarci e se le cose finiranno male l’unica scelta che potrò fare è non comprare mai più un’auto o un elettrodomestico tedesco.
Direttore scusami lo sfogo, ma da europeista convinto sono molto amareggiato e soprattutto preoccupato: non vorrei che fra dieci anni i miei nipoti dovessero imparare il russo o magari perfino il cinese.
P.S. quando feci la tesi in Bocconi, Giordano Dell’Amore (un gigante) mi diede nell’ormai lontano 1973 una tesi sulla futura Banca centrale europea, ironia della sorte. Era un leader che, contrariamente a quelli di oggi, sapeva guardare lontano.