Gualtieri: strumenti innovativi per aiutare imprese e famiglie
Bruxelles ha approvato la richiesta di aumento del deficit a 20 miliardi
Al giovedì nero è seguito un venerdì di ripresa, non solo sui mercati ma anche sull’asse dei rapporti fra Roma e Bruxelles. Le parole della presidente della commissione e la comunicazione dell’Esecutivo europeo sulla scelta di attivare la clausola di sospensione del Patto di stabilità sono indispensabili all’Italia per avviare le contromisure di politica economica necessarie a contrastare la crisi del coronavirus. Ma da sole non bastano a risolvere il problema di un Paese che fronteggia il rischio di una recessione pesante con un debito al 135% del Pil.
Per questo è decisiva una spinta europea che vada oltre la possibilità di utilizzare risorse italiane da trovare sui mercati: e qui il sentiero da battere appare ancora lungo per tradurre davvero in pratica la promessa di fare «tutto il necessario» della presidente Ursula von der Leyen.
Con questi presupposti, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, si dice «soddisfatto» della proposta di escludere dal deficit strutturale tutte le spese straordinarie per l’emergenza, di fatto senza un limite predefinito, come ribadito dal via libera arrivato da Bruxelles alla seconda richiesta di aumento del deficit, aggiornata a 20 miliardi dai 6,35 ipotizzati la settimana scorsa.
Gualtieri chiede all’Unione di agire «in modo coordinato per contenere l’epidemia e sostenere famiglie, lavoro e imprese». Perché oltre alla clausola di sospensione del Patto, che pure offre i presupposti per «un forte stimolo fiscale», bisogna mettere mano a «strumenti innovativi per garantire tutta la liquidità e il sostegno necessari all’economia».
L’Eurogruppo di lunedì sarà la prima occasione per misurare quanto è davvero diffusa nei Governi europei questa convinzione, e l’esito non è scontato. Sul punto il premier Giuseppe Conte sta raccogliendo sempre più consensi da altri leader europei su due punti chiave della questione.
Il primo è concordare che la pandemia da coronavirus va considerata una sfida mondiale che riguarda tutti i Paesi. Il secondo è mettere in campo a livello europeo e mondiale strumenti economici eccezionali mai varati finora per affrontare una crisi i cui effetti non sono ancora prevedibili. Una norma di linguaggio cui si atterrà anche Gualtieri, che lunedì e martedì prossimo parteciperà ad Ecofin ed Eurogruppo (ancora non è chiaro se a Bruxelles o in conference call).
Elementi che Conte spiegherà sempre lunedì nella riunione del G7 sul tema coronavirus. Sarà quello il primo banco di prova per individuare una comune linea d’azione tra membri europei (Italia, Germania, Francia e Regno Unito) e Stati Uniti, Canada e Giappone. Ma è bene non illudersi. Non sarà affatto facile per Conte far passare questa linea a Bruxelles e al G7.
Lunedì primo test con i ministri finanziari dell’eurozona sull’impegno ad agire in modo coordinato