Il genovese Volpi compra l’interporto di Venezia
Investimento da 19 milioni realizzato dalla Intels attraverso la Rivers Docks L’obiettivo è realizzare un hub per il trasporto delle merci verso l’Africa
L’imprenditore Gabriele Volpi si aggiudica l’Interporto di Venezia e il vicino Terminal intermodale adriatico (Tia), con l’obiettivo di realizzare lì una base logistica per il trasporto delle merci verso l’Africa dove gestisce, in diversi porti, centri di supporto e di servizio alle attività di esplorazione e produzione delle grandi compagnie petrolifere. Con un investimento di 19 milioni di euro, dunque, la Intels, attraverso la Rivers Docks, società del gruppo Orlean invest holding (tutte realtà che fanno capo a Volpi) ha acquisito gli asset di Interporto Venezia e di Tia.
L'imprenditore Gabriele Volpi si aggiudica l’Interporto di Venezia e il vicino Terminal intermodale adriatico (Tia), con l’obiettivo di realizzare lì una base logistica per il trasporto delle merci verso l’Africa dove gestisce, in diversi porti, centri di supporto e di servizio alle attività di esplorazione e produzione delle grandi compagnie petrolifere.
Con un investimento di 19 milioni di euro, la Intels, attraverso la Rivers Docks, società del gruppo Orlean invest holding (tutte realtà che fanno capo a Volpi) ha acquisito gli asset di Interporto Venezia e di Tia.
«Il perimetro dell’operazione spiegano i legali di La Scala società di avvocati - comprende la concessione portuale storicamente assegnata al Centro intermodale adriatico e tutte le aree e gli immobili di proprietà di Interporto» che servono il terminal di Marghera. Già nel 2018, ricordano gli avvocati dei liquidatori, «si era giunti a un passo dal closing tra il concordato di Interporto e il gruppo Orlean». Ora questo si è aggiudicato l’ultima gara, indetta lo scorso novembre dai liquidatori giudiziali Umberto Lago e Roberto Reboni, con la supervisione del commissario Piero De Bei.
Le società rilevate da Volpi erano, infatti, affidate dal 2013 alla gestione commissariale, che aveva tentato più volte di trovare sul mercato un interlocutore in grado di acquisirle; ma finora nessuna offerta era andata a buon fine.
Il gruppo Volpi, invece, spiega Stefano Chisoli, presidente di Rivers Docks, oltre che dello Spezia calcio, «ha messo a punto e sta perfezionando un progetto industriale che prevede una sinergia tra le attività che svolgiamo in Africa con le principali compagnie petrolifere e un ampliamento dei servizi logistici e portuali offerti sul territorio veneto. E i 19 milioni che abbiamo investito per l’acquisizione (frutto di un’attenta negoziazione dei crediti ipotecari vantati dalle banche sulle società acquisite, ndr) sono solo l’inizio. Sono previsti, infatti, ulteriori investimenti anche nell’ottica di un processo di modernizzazione dell’attività svolta dal terminal». Un progetto che il gruppo intende proseguire con il sostegno dei 50 dipendenti delle società che erano sottoposte a gestione commissariale.
Orlean invest è presente in Nigeria, con diverse attività, fa cui quattro Oil srvice center, nei porti di Onne, Warri e Calabar, a Lagos, a Port Harcourt e ad Abuja. Inoltre opera in Mozambico a Pemba (dove Eni, Exxon Mobil e Total stanno sviluppando un’attività di estrazione del gas) e sta rientrando in Angola dove è già stata presente fino al 2013. A spiegarlo è Tommaso Ruffinoni, responsabile nuovi progetti di Orlean.
«Il gruppo - sottolinea - si occupa di fornire basi di logistica a supporto delle attività, sia onshore che offshore, di esplorazione e produzione di petrolio nell’area subsahariana». Gli Oil service center, chiarisce, lavorano con grandi compagnie come Exxon Mobil, Chevron, Total, Eni o Shell. E anche con i loro fornitori, dalle ditte che producono tubi a quelle che forniscono cemento, barite o bentonite, materiali utili alle perforazioni petroilifere. «Noi offriamo – prosegue – aree di stoccaggio, uffici , magazzini, mezzi e personale. Nei porti gestiamo anche la movimentazione delle merci. Abbiamo inoltre creato zone residenziali protette, dotate di tutti i servizi, con alloggi per i dipendenti delle compagnie con cui lavoriamo». Dal terminal di Marghera afferma Ruffinoni, «pensiamo di creare un tratta dedicata ai nostri clienti che vogliono spedire materiali dall’Italia verso la Nigeria e il Mozambico».
Da parte sua, il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Venezia, Pino Musolino, attende che il progetto gli venga sottoposto ufficialmente. Ma giudica l’operazione «sicuramente positiva perché ci risolve il fatto di avere oggi un terminal non pienamente operativo».