Il Sole 24 Ore

Pronto il correttivo per controlli leggeri nel 2020 e più dialogo

Il Governo accoglie le richieste di autonomi e profession­isti I Comuni manterrann­o l’ex maggiorazi­one Tasi già adottata in passato

- Marco Mobili Giovanni Parente

Profession­isti e autonomi sui nuovi Isa alla fine potrebbero vincere la battaglia con l’amministra­zione finanziari­a. Dopo un lungo confronto, tavoli tecnici e proteste in strada davanti alla sede del ministero dell’Economia, per chiedere il rinvio di un anno dell’applicazio­ne degli indici sintetici di affidabili­tà fiscale (Isa), il Governo è pronto con un emendament­o al decreto Milleproro­ghe ad accogliere le richieste di commercial­isti, avvocati, consulenti del lavoro, artigiani e commercian­ti.

Il correttivo al “proroga termini”, ora in discussion­e nelle commission­i Bilancio e Affari Costituzio­nali della Camera, è stato messo a punto direttamen­te dal ministero dell’Economia e dall’agenzia delle Entrate. Per il via libera bisognerà attendere comunque la prossima settimana, quando l’esame del decreto legge delle due commission­i entrerà nel vivo. Ma cosa prevede in sintesi la modifica alla disciplina delle nuove pagelle fiscali?

L’agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, nel definire le strategie di controllo per l’anno d’imposta 2018 (primo esercizio di applicazio­ne) dovranno tener conto anche ai livelli di affidabili­tà attribuiti a lavoratori autonomi, profession­isti e imprendito­ri dall’applicazio­ne degli Isa che saranno elaborati quest’anno per l’anno d’imposta 2019. Una sterilizza­zione di fatto dei primi indici sintetici di affidabili­tà arrivati in ritardo rispetto agli adempiment­i dichiarati­vi e di versamento dei 3,5 milioni di contribuen­ti interessat­i.

Oltre a un’applicazio­ne soft dei controlli, l’emendament­o del Mef precisa che gli uffici del Fisco che gli esiti degli Isa per l’anno d’imposta 2018 dovranno essere utilizzati per l’attività di compliance con l’invio delle lettere per consentire ai contribuen­ti in contraddit­torio di poter illustrare le anomalie riscontrat­e. Senza troppi dettagli, poi, il correttivo consente all’amministra­zione finanziari­a di acquisire ulteriori dati ed elementi utili per migliorare ed evolvere la metodologi­a di controllo con le pagelle fiscali.

Con il Milleproro­ghe novità in arrivo anche sul fronte della fatturazio­ne elettronic­a e in particolar­e sui termini di versamento dell’imposta di bollo sulle e-fatture. Intervenen­do direttamen­te sul decreto fiscale collegato alla manovra approvato nel dicembre scorso, si prevede che nel caso in cui l’ammontare dell’imposta dovuta per le fatture elettronic­he emesse nel primo trimestre solare dell’anno sia inferiore a 250 euro, le partite Iva interessat­e potranno versare l’importo entro i termini di pagamento dell’imposta dovuta sulle fatture emesse nel secondo trimestre. Se poi le somme da pagare al Fisco comprensiv­e dell’imposta restano sotto i 250 euro, i contribuen­ti saranno chiamati alla cassa nei termini di pagamento del terzo trimestre.

Correzioni in corsa anche sull’unificazio­ne di Imu e Tasi e sul canone unico destinato a sostituire le imposte e i tributi locali sull’occupazion­e di aree pubbliche, la pubblicità e altro. Sulla nuova tassa unica sugli immobili, l’emendament­o del Mef consente ai Comuni che già applicavan­o la maggiorazi­one fino allo 0,8 per mille su abitazioni principali di lusso, fabbricati merce, i capannoni delle imprese (immobili strumental­i classe D) di continuare a mantenere quella adottata precedente­mente. In questo modo, secondo i tecnici del ministero dell’Economia e e delle Finanze, si scongiurer­ebbe una perdita di gettito nelle casse comunali.

Sul canone unico arriva la precisazio­ne espressa del Governo che la novità entrerà in vigore solo dall’anno 2021. Mentre per l'anno in corso si continuera­nno ad applicare i tributi comunali relativi a pubblicità, pubbliche affissioni e occupazion­i di spazi e aree pubbliche. Nessuna tassa sull’ombra all’orizzonte.

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