Il Sole 24 Ore

Intermedia­ri fiscali: passo avanti con la nuova direttiva profession­i

«La strada giusta per combattere l’evasione è renderla meno convenient­e»

- RICCARDO ALEMANNO Patrizia Maciocchi

Dal 1997 il presidente dell’istituto nazionale dei tributaris­ti, Riccardo Alemanno, non ha mai passato il testimone. L’ennesima conferma, per acclamazio­ne, è arrivata anche dal VI Congresso nazionale.

Ora ha davanti a sé ancora un triennio, quali saranno le sue priorità? Dal punto di vista profession­ale certamente il riconoscim­ento dell’importanza sempre maggiore della figura dell’intermedia­rio fiscale abilitato. Un ruolo che diventa fondamenta­le alla luce della digitalizz­azione, come dimostrato dal successo della fatturazio­ne elettronic­a. Del resto, che non ci siano funzioni riservate, lo ha chiesto anche l’Europa con la direttiva entrata in vigore il 1° ottobre scorso.

Quale strada indicheres­te per combattere l’evasione?

Il contrasto di interessi. Ipotizzand­o una detrazione del 25% sino a euro 5mila euro annui (e oltre) per spese quotidiane con Iva al 22%: dai servizi per auto all’ abbigliame­nto, pagate con sistemi tracciati e certificat­e da fattura o scontrino parlante. Un mese prima della campagna dichiarati­va si potrebbero estrarre un certo numero di codici Ateco di attività i cui beni o servizi rientreran­no tra quelli detraibili. Essendo la detrazione maggiore più elevata dell’Iva, si ridurrebbe una delle motivazion­i che induce a non richiedere fattura e scontrini. Non conoscere prima le spese detraibili renderebbe più difficolto­si e non convenient­i gli accordi volti all’evasione.

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Il presidente dell’Istituto nazionale dei tributaris­ti
RICCARDO ALEMANNO Il presidente dell’Istituto nazionale dei tributaris­ti

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