Il Sole 24 Ore

Pensioni, da aprile importi più leggeri

In pagamento gli assegni calcolati in base alla legge di Bilancio 2019

- —M.Pri.

Da aprile l’Inps pagherà le pensioni con gli importi definitivi del 2019 che sono più bassi di quelli erogati nei primi tre mesi dell’anno. Dal ritocco sono esenti gli assegni di importo fino a tre volte il minimo (1.522,26 euro lordi mensili nel 2018).

Il ricalcolo del valore degli assegni è conseguenz­a del fatto che la legge di Bilancio 2019 è stata approvata negli ultimi giorni di dicembre e ha introdotto un nuovo sistema di adeguament­o degli importi alla variazione annuale dell’inflazione.

Troppo tardi per consentire all’Inps di pagare gli assegni di inizio gennaio con le nuove regole. Di conseguenz­a l’istituto di previdenza li ha calcolati in base alla legge 388/2000 che sarebbe dovuta ritornare in vigore senza il nuovo intervento normativo contenuto nella legge di Bilancio.

Ora, aggiornati i sistemi di calcolo, vengono messi in pagamento gli importi definitivi. Questi ultimi sono inferiori, in quanto il meccanismo di adeguament­o all’inflazione che sarà in vigore fino al 2021 è meno generoso rispetto a quello della legge 388/2000: al pari di quest’ultima riconosce il 100% dell’inflazione solo agli assegni fino a tre volte il minimo, ma oltre tale soglia l’adeguament­o è inferiore, in modo da consentire allo Stato di spendere un po’ meno.

Le differenze sono contenute almeno fino a 2.500 euro circa, come si può vedere dalla tabella qui sotto e come comunicato anche dall’Inps ieri con la circolare 44/2019: su 5,6 milioni di posizioni previdenzi­ali ricalcolat­e, per circa 2,6 milioni la differenza media mensile lorda tra i due importi è di 28 centesimi.

L’istituto di previdenza dovrà anche recuperare la differenza in più pagata nei primi tre mesi dell’anno, ma le modalità con cui verrà effettuato il conguaglio saranno comunicate nelle prossime settimane.

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