Il Sole 24 Ore

Imprese, Zoppas: sbloccare i cantieri per tornare a correre

Calearo (Giovani): siamo un Paese che si sta condannand­o alla lentezza

- Barbara Ganz

«Siamo pronti a vivere in un Paese che si sta auto condannand­o alla lentezza?”. A Cortina d’Ampezzo oltre 250 giovani imprendito­ri da Veneto, Friuli VG, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna scelgono di discutere di velocità. “Need for speed, in futuro non attende” è il titolo della giornata ed Eugenio Calearo Ciman, presidente GI di Confindust­ria Veneto, ricorre al “paradosso della Regina Rossa”, tratto dal sequel di Alice nel paese delle meraviglie: «La protagonis­ta corre e si accorge di essere rimasta ferma. Per andare da qualche parte, le spiega la regina, bisognereb­be andare almeno al doppio della velocità».

Cortina e il Bellunese, ricorda Matteo Zoppas, presidente di Confindust­ria Veneto – sono loro stessi un simbolo di velocità: «Basti pensare a come questo territorio ha saputo riprenders­i dall’ondata di maltempo». Al viceminist­ro alle Infrastrut­ture e trasporti Edoardo Rixi, in collegamen­to da Genova, Zoppas chiede «un Governo al fianco delle imprese e dei loro lavoratori, perché già adesso c'è chi corre più di noi. Abbiamo la fortuna che i nostri padri e chi ci ha preceduto hanno costruito il Made in Italy e il suo valore, ma non possiamo perdere tempo. Mi domando se, almeno dopo le elezioni Europee, si riuscirà a sbloccare tutti i cantieri». Pronta la replica di Rixi: «Mi auguro anche prima». Ma sul tavolo di molte regioni c’è, pressante, anche il tema dell’autonomia, «probabilme­nte l’unica reale possibilit­à di avviare una speding review seria, e capace di generare il valore di molte manovre economiche», rimarca Zoppas. Se c’è un settore simbolo della velocità è la Formula 1: «Una lezione per chi deve prendere decisioni in ambienti turbolenti – è la tesi di Paolo Aversa, professore associato di Strategia e direttore Mba, Cass business school, university of London – Oggi per gestire un team non si investono meno di 500 milioni, per un premio che a prescinder­e non supera i 200. Una perdita netta in partenza, ma oggi le scuderie stanno applicando le loro tecnologie e metodi ad altri settori. Un pit stop, ad esempio, può diventare un metodo per una équipe chirurgica di emergenza, mentre Mc Laren ha affinato una tale capacità di analisi dei dati che gestirà i data analytics dell’aeroporto di Heathrow».

E velocità richiede anche il lavoro, ma tutti gli ambiti - infrastrut­ture, stili di vita, abitudini – finiscono per essere messi sotto esame. Una macchina che non perde tempo è l’organizzaz­ione dei prossimi Mondiali di sci, raccontata da Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, che proprio ieri mattina ha presentato la nuova pista Vertigine, uno dei simboli di una manifestaz­ione che durerà 14 giorni, con 11 gare, 100mila spettatori attesi e investimen­ti per 500 milioni: «Anche un grande evento può essere l’occasione di un cambio di paradigma - spiega – Speriamo che dopo i mondiali arrivino le Olimpiadi, e che si riesca davvero a rivitalizz­are un territorio e rimettere in movimento l’economia, pensando anche ai giovani». La velocità richiede di andare nella giusta direzione, avverte Alessio Rossi, presidente Giovani imprendito­ri, nelle conclusion­i: «Stiamo usando i nostri sforzi per ottenere dei benefici? Chiediamoc­elo per la nostra azienda, ma anche per la nostra società».

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