Pedemontana, in vista emendamento per riavviare le gare
Nel decreto del governo spunta una novità Verso l’intesa con Strabag
C’è un (possibile) emendamento al testo del decreto Sblocca-cantieri che sta a cuore alla Regione Lombardia. Spinto dai vertici del Pirellone, è ora allo studio del sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia. Questa nuova norma, spinta soprattutto dalla Lega, permetterebbe alle imprese che hanno trovato un accordo consensuale con la stazione appaltante di non essere inserite nella blacklist, quella che impedirebbe di lavorare con la Pubblica amministrazione per 3 anni.
Per la Lombardia questo emendamento è fondamentale. Se fosse approvato, favorirebbe la ripresa dei lavori di Pedemontana, un’opera del valore teorico di 5 miliardi, progettata 20 anni fa e rimasta a un terzo della sua realizzazione complessiva (25 chilometri su 70).
Da anni i lavori sono bloccati — oltre che dall’assenza di risorse — da un contenzioso lungo e complicato tra la società autostradale e Strabag. Fatto, questo, che non permette neppure di rivedere il piano industriale e finanziario, trovare nuovi azionisti e sottoscrivere altri prestiti bancari. Insomma, un nodo da sciogliere per la Regione Lombardia, che intanto da qualche anno è diventata proprietaria dell’autostrada attraverso il controllo della holding Serravalle.
Il contenzioso tra Strabag e Pedemontana (Apl) va avanti da mesi. La società austriaca ha chiesto extracosti milionari per via della qualità dei terreni da bonificare (e lievitati, secondo alcune interpretazioni del contratto, fino a 3 miliardi). Apl non ha riconosciuto valide le richieste, ritenendo di aver spiegato tutte le condizioni in fase preliminare, e ha chiesto la risoluzione del contratto con escussione della fidejussione. Strabag si è opposta e si è arrivati al giudice.
L’accordo potrebbe essere vicino (con il pagamento probabilmente di un massimo di 20 milioni da parte di Apl a Strabag e con l’uscita definitiva della società austriaca dai lavori), se non fosse che con lo Sblocca-cantieri Strabag verrebbe inserita in una blacklist. Questa possibilità impedisce di trovare una via d’uscita, perché l’impresa non vuole essere estromessa da altre gare. A questo punto interviene la politica. Il governatore Attilio Fontana si adopera per trovare una soluzione e trova qualche sponda tra i suoi “colleghi” leghisti. Il sottosegretario al Mef Garavaglia è sensibile alla questione essendo stato assessore in Regione Lombardia. L’Anac, interpellata ufficiosamente, riterrebbe questo emendamento ragionevole: se si è trovato un accordo consensuale, non c’è motivo di accanirsi. Un’intesa con il M5s potrebbe arrivare a giorni.
Arrivati alla soluzione del contenzioso, la società Apl potrebbe aprire un bando di gara per trovare chi realizzerà il secondo lotto. Alla prima informale manifestazione di interesse si erano palesati undici gruppi, di cui molti internazionali. C’è l’ipotesi di aprire l’azionariato, permettendo a chi mette i soldi, in sostanza, di entrare nel cda con un ruolo di guida.
L’alternativa potrebbe essere quella di trovare un nuovo azionista nella società di controllo, Serravalle, l’unica che per ora produce fatturato (circa 200 milioni all’anno), e pertanto più appetibile. Tutte soluzioni allo studio, da vagliare. La Regione Lombardia potrebbe cedere la maggioranza di Serravalle (servirà una gara pubblica per cambiare l’azionariato) , ma potrebbe trasferire le quote tramite una sua partecipata, come Fnm.