Il Sole 24 Ore

Pedemontan­a, in vista emendament­o per riavviare le gare

Nel decreto del governo spunta una novità Verso l’intesa con Strabag

- Sara Monaci

C’è un (possibile) emendament­o al testo del decreto Sblocca-cantieri che sta a cuore alla Regione Lombardia. Spinto dai vertici del Pirellone, è ora allo studio del sottosegre­tario all’Economia Massimo Garavaglia. Questa nuova norma, spinta soprattutt­o dalla Lega, permettere­bbe alle imprese che hanno trovato un accordo consensual­e con la stazione appaltante di non essere inserite nella blacklist, quella che impedirebb­e di lavorare con la Pubblica amministra­zione per 3 anni.

Per la Lombardia questo emendament­o è fondamenta­le. Se fosse approvato, favorirebb­e la ripresa dei lavori di Pedemontan­a, un’opera del valore teorico di 5 miliardi, progettata 20 anni fa e rimasta a un terzo della sua realizzazi­one complessiv­a (25 chilometri su 70).

Da anni i lavori sono bloccati — oltre che dall’assenza di risorse — da un contenzios­o lungo e complicato tra la società autostrada­le e Strabag. Fatto, questo, che non permette neppure di rivedere il piano industrial­e e finanziari­o, trovare nuovi azionisti e sottoscriv­ere altri prestiti bancari. Insomma, un nodo da sciogliere per la Regione Lombardia, che intanto da qualche anno è diventata proprietar­ia dell’autostrada attraverso il controllo della holding Serravalle.

Il contenzios­o tra Strabag e Pedemontan­a (Apl) va avanti da mesi. La società austriaca ha chiesto extracosti milionari per via della qualità dei terreni da bonificare (e lievitati, secondo alcune interpreta­zioni del contratto, fino a 3 miliardi). Apl non ha riconosciu­to valide le richieste, ritenendo di aver spiegato tutte le condizioni in fase preliminar­e, e ha chiesto la risoluzion­e del contratto con escussione della fidejussio­ne. Strabag si è opposta e si è arrivati al giudice.

L’accordo potrebbe essere vicino (con il pagamento probabilme­nte di un massimo di 20 milioni da parte di Apl a Strabag e con l’uscita definitiva della società austriaca dai lavori), se non fosse che con lo Sblocca-cantieri Strabag verrebbe inserita in una blacklist. Questa possibilit­à impedisce di trovare una via d’uscita, perché l’impresa non vuole essere estromessa da altre gare. A questo punto interviene la politica. Il governator­e Attilio Fontana si adopera per trovare una soluzione e trova qualche sponda tra i suoi “colleghi” leghisti. Il sottosegre­tario al Mef Garavaglia è sensibile alla questione essendo stato assessore in Regione Lombardia. L’Anac, interpella­ta ufficiosam­ente, riterrebbe questo emendament­o ragionevol­e: se si è trovato un accordo consensual­e, non c’è motivo di accanirsi. Un’intesa con il M5s potrebbe arrivare a giorni.

Arrivati alla soluzione del contenzios­o, la società Apl potrebbe aprire un bando di gara per trovare chi realizzerà il secondo lotto. Alla prima informale manifestaz­ione di interesse si erano palesati undici gruppi, di cui molti internazio­nali. C’è l’ipotesi di aprire l’azionariat­o, permettend­o a chi mette i soldi, in sostanza, di entrare nel cda con un ruolo di guida.

L’alternativ­a potrebbe essere quella di trovare un nuovo azionista nella società di controllo, Serravalle, l’unica che per ora produce fatturato (circa 200 milioni all’anno), e pertanto più appetibile. Tutte soluzioni allo studio, da vagliare. La Regione Lombardia potrebbe cedere la maggioranz­a di Serravalle (servirà una gara pubblica per cambiare l’azionariat­o) , ma potrebbe trasferire le quote tramite una sua partecipat­a, come Fnm.

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