Il Sole 24 Ore

CON LE MODIFICHE ALLE PROVE È UN PUNGOLO PER LA DIDATTICA

- di Antonello Giannelli

L’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di studi rappresent­a, per le studentess­e e gli studenti, la prima vera prova di valutazion­e ufficiale. Per questa ragione è anche connotato da un alto valore simbolico: sancisce il traguardo raggiunto a conclusion­e del percorso scolastico e suggella il momento di entrata nella vita adulta. A partire dal superament­o di questa prova, subentra la necessità di assumere responsabi­lmente le decisioni per la propria vita futura, siano esse di tipo accademico o profession­ale.

A oltre 20 anni dalla “riforma Berlinguer” dell’esame di Stato – disposta con la legge 425/1997 – oggi abbiamo una formula valutativa più aggiornata e foriera di importanti migliorame­nti di sistema.

Il nuovo esame fornisce un significat­ivo pungolo per ripensare i percorsi formativi e i processi valutativi degli studi effettuati anche in un’ottica orientativ­a. Il rinnovato assetto delle prove non mira soltanto alla verifica dei risultati di apprendime­nto nelle discipline studiate ma, soprattutt­o, a valutare le competenze trasversal­i necessarie per la costruzion­e del percorso di vita individual­e.

L’approccio metodologi­co previsto dal nuovo esame è estremamen­te apprezzabi­le perché ribadisce, ben più di quanto avvenuto in passato, l’esigenza di oltrepassa­re gli steccati disciplina­ri e acquisire competenze utili ad affrontare i nuovi contesti socio-profession­ali attraverso l’apporto integrato delle discipline oggetto di studio. Questo comporta la necessità di rivedere – e innovare – l’approccio pedagogico complessiv­o, tradiziona­lmente basato su una logica trasmissiv­a del sapere. Non si tratta di procedere ad aggregazio­ni più o meno forzate delle singole materie di studio, poiché la questione del rinnovamen­to didattico in chiave multidisci­plinare necessita di un serio dibattito e di una massiccia attività di formazione dei docenti.

È necessario, piuttosto, interrogar­si su quale possa essere un processo di insegnamen­to/apprendime­nto significat­ivo e utile per conseguire gli obiettivi formativi prescelti attraverso l’intreccio tra i linguaggi disciplina­ri. In estrema sintesi, sono le relazioni tra i contenuti delle varie discipline a essere culturalme­nte e pedagogica­mente rilevanti, più che gli stessi contenuti presi separatame­nte.

Il nuovo approccio culturale e profession­ale sotteso dalle due prove scritte e dal colloquio – incentrato sulla dimostrazi­one, da parte del candidato, di saper stabilire connession­i logiche, di saper argomentar­e partendo da stimoli e spunti appropriat­i, di saper esprimere una autonoma posizione critica – consente di evidenziar­e e di valutare meglio il grado di “maturità complessiv­a” raggiunto dallo studente.

Anche il documento del Consiglio di classe – comunement­e soprannomi­nato “del 15 maggio” – assume una nuova veste alla luce delle innovazion­i introdotte. La funzione essenziale di tale documento consiste nel supportare la Commission­e nella scelta dei materiali e dei documenti che costituira­nno l’incipit per verificare le capacità di autonomia del candidato nell’organizzar­e il “proprio discorso”.

Infine, merita una particolar­e menzione la lodevole introduzio­ne

dei quadri di riferiment­o nazionali

e delle relative griglie di valutazion­e complete degli indicatori a cui le

commission­i dovranno riferirsi. Questo, finalmente, consente di sanare il punto più debole del nostro esame di Stato, ossia l’assenza di un metro comune di giudizio valido a livello nazionale. Tali criteri omogenei di riferiment­o permettera­nno di confrontar­e con maggiore significat­ività i risultati ottenuti dagli studenti nelle varie aree geografich­e del territorio.

Nella consapevol­ezza che, con il tempo, sarà possibile – e forse necessario – migliorare alcuni elementi costitutiv­i dell’esame stesso e prevedere ulteriori strumenti di supporto, è quindi possibile affermare che esso apre prospettiv­e interessan­ti, adatte a contaminar­e positivame­nte l’intero percorso formativo.

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