Il Sole 24 Ore

Concession­i, Antitrust chiede meno proroghe e più gare

Giorgetti: «Minenna alla Consob? È Conte che ha in mano la partita» Il premier valuterebb­e altre candidatur­e. L’obiettivo di chiudere entro fine anno

- Laura Serafini

L’Antitrust ha finalmente un nuovo presidente, scelto per la prima volta con un processo di selezione. È Roberto Rustichell­i, attuale presidente del tribunale delle imprese e presidente di sezione della commission­e tributaria provincial­e di Napoli.Tra gli incarichi che ha ricoperto in passato quello di vice capo di gabinetto del ministro delle Attività produttive con delega alle direzioni generali dell’ex ministero per il commercio con l’Estero. L’annuncio della nomina è stato dato ieri dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati e dal presidente della Camera, Roberto Fico, cui spetta la designazio­ne. La scelta di Rustichell­i è arrivata dopo la scrematura di 112 candidatur­e: 89% uomini, 11% donne, 51 avvocati, 21 magistrati, 42 professori universita­ri, 7 dipendenti pubblici, 3 imprendito­ri, 6 pensionati, 109 laureati. Sono stati privilegia­ti i requisiti «di terzietà, quindi si è ricorsi al parametro dell’indipenden­za politica in relazione all’attività profession­ale che ciascun candidato ha svolto e l’esperienza istituzion­ale di ciascun candidato», ha spiegato Casellati. «Abbiamo messo in campo una pratica pubblica che prima d’ora non era mai stata possibile», ha detto Fico, definendol­a «eccezional­e». Rustichell­i, in ogni caso, è vicino al mondo berlusconi­ano e la sua candidatur­a ha avuto l’avallo della Lega. Il nuovo presidente, che ha preso il posto di Giovanni Pitruzzell­a uscito nell’ottobre scorso, è laureato in giurisprud­enza all’università di Bologna e in Scienze economiche e gestionali alla Sapienza. Se la casella della presidenza Antitrust è andata a dama dopo circa due mesi di vacanza, per l’altra Autorità ancora acefala, la Consob, lo scenario ancora resta aperto. «Futura nomina di Minenna in Consob? L’indicazion­e la fa il presidente del Consiglio con il presidente della Repubblica È Conte che ha in mano la partita - ha commentato con i giornalist­i il sottosegre­tario di palazzo Chigi Giancarlo Giorgietti -. Però avete ragione quando dite che la Consob è un po’ di tempo che non ha il vertice e quindi sarà il caso che venga fatto». Giorgetti non ha buttato questa riflession­e lì a caso. Nei giorni scorsi ci sono stati nuovi incontri e approfondi­menti tra gli esponenti dei 5Stelle (sulla questione sarebbe intervenut­o anche Beppe Grillo) e della Lega per ribadire la linea sulla presidenza: il candidato unitario espresso dalle due forze politiche resta il funzionari­o Consob Marcello Minenna e l’obiettivo è quello di chiudere la nomina (quantomeno a livello di determinaz­ione della presidenza del Consiglio) entro fine anno. Chi, invece, avrebbe cambiato posizione rispetto al precedente accordo che era già stato trovato sul candidato presidente a novembre sarebbe il premier, Giuseppe Conte, così come del resto ha rivelato Giorgetti. Il premier farebbe resistenza a proporre il nome di Minenna in Consiglio dei ministri. Secondo alcuni, Conte starebbe valutando anche candidatur­e alternativ­e sostenute da ambienti tecnici, come il nome di Magda Bianco (Banca d’Italia) o l’economista bocconiano Donato Masciandar­o. Non è dato sapere quanto questa linea trovi effettivam­ente consenso anche da parte del presidente della Repubblica, che comunque ha un suo peso sulla scelta visto che è chiamato a firmare il decreto di nomina. La partita, in tal caso, rappresent­erebbe un nuovo terreno di confronto tra le due forze politiche e quell’allineamen­to tra palazzo Chigi e il Quirinale che ha determinat­o la stesura attuale della manovra. Quest’asse, però, ha già portato a casa il successo della correzione della manovra e dunque resta da capire quanti margini ha per resistere anche sulla nomina Consob. Nel frattempo ieri l’Antitrust ha inviato a governo e parlamento una segnalazio­ne sulle concession­i, sottolinea­ndo le principali criticità concorrenz­iali riscontrat­e in alcuni mercati a seguito dell’utilizzo distorto dello strumento concessori­o. Autostrade, aeroporti, distribuzi­one gas, grandi derivazion­i d’acqua per uso idroelettr­ico, concession­i portuali e marittime, concession­i demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, posteggio per commercio su aree pubbliche, Poste -servizio universale, radiotelev­isione e frequenze 5G, i settori analizzati.

Inviata una segnalazio­ne a Governo e Parlamento sulle concession­i con i principali nodi concorrenz­iali riscontrat­i

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ANSA Antitrust. Roberto Rustichell­i

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