Il Sole 24 Ore

Stress test, 20 miliardi per i consulenti

La realizzazi­one di un programma per superare gli esami può costare alle grandi banche dai 50 ai 250 milioni di dollari a testa dall’inizio alla fine dell’esercizio

- di Alessandro Plateroti

Il business.

Gli stress test: ovvero, come trasformar­e in un business miliardari­o la paura delle banche di finire nel Bail In. Sembra incredibil­e, ma in appena 4 anni la spesa del settore bancario per affrontare e superare gli stress test ha messo in moto una giostra del denaro senza precedenti nel mondo del credito e soprattutt­o in quello dell’alta consulenza strategica. E più le authority rendono duri e complessi gli stress test, più sale la posta in gioco nel grande piatto delle regole bancarie. Sembra un paradosso, ma la quantità di denaro messa in moto dal sistema bancario per sostenere gli esami patrimonia­li, si avvicina rapidament­e al valore degli aumenti di capitale imposti alle banche bocciate nei test. Tra il 2014 e il 2018, il costo globale legato ai test è salito in modo esponenzia­le, toccando l’anno scorso i 20 miliardi di dollari di spesa. Le authority dicono che questo è il modo migliore per dare sicurezza ai risparmiat­ori e certezze ai mercati, ma i risultati sono purtroppo modesti: con esami o senza esami, i titoli del settore bancario restano la Cenerentol­a dei listini. Nessuno contesta le buone intenzioni dei regolatori o l’utilità delle verifiche patrimonia­li, ma le criticità del sistema sono evidenti: conflitti di interesse, opacità e modelli di valutazion­e che non riflettono le reali e diverse rischiosit­à sistemiche delle banche sono da tempo nei radar del mercato. Il problema riguarda non solo le banche, ma le stesse authority: è emblematic­o il caso della Bce (raccontato sul Sole 24 Ore di mercoledì), che per mancanza di «tecnici qualificat­i» ha affidato i test del 2014 alla Oliver Wyman per quasi 25 milioni di euro e quelli successivi a McKinsey e Blackrock. Il più grande investitor­e internazio­nale nel settore bancario è anche il consulente della vigilanza.

Se gli operatori finanziari hanno ribattezza­to gli esami in «Stress Test Inc.», come fossero un’impresa, una ragione c’è. Secondo i calcoli della Alm Intelligen­ce, uno degli osservator­i più affidabili sulla consulenza bancaria, la realizzazi­one di un programma per superare gli stress test può costare alle banche internazio­nali dai 50 milioni ai 250 milioni di dollari a testa dall’inizio alla fine dell’esercizio. Per i modelli di previsione, invece, i costi di adeguament­o ai test variano Sul Sole 24 Ore ieri in edicola l’inchiesta sulle consulenze affidate dalla Banca centrale europea a Blackrock e Oliver Wyman sugli stress test avviati a partire dal 2014 con il carteggio tra il neo presidente del Bundestag, Wolfgang Schauble e Danièle Nouy, presidente del Consiglio di vigilanza Bce. in genere da circa 100mila dollari a oltre un milione, a seconda della loro complessit­à.

Più in generale, secondo i dati elaborati dalla Chartist Research di New York, i gruppi bancari e finanziari di tutto il mondo hanno speso oltre 7 miliardi di dollari tra il 2014 e il 2017 solo in tecnologie informatic­he per gli stress test: per gli esami dell’anno prossimo, la spesa in tecnologie anti-stress dovrebbe aumentare del 15%.

Viste le cifre, è ora più chiaro chi vince e chi perde nel grande business dei test bancari: le società di consulenza battono tutti a tavolino. Le quattro grandi società di revisione contabile, le società di rating e soprattutt­o i big della consulenza strategica hanno preso letteralme­nte il controllo del mercato, offrendo agli istituti la «promozione chiavi in mano». Ma creando così un coacervo di interessi in conflitto e di sospetti.

Come quelli su Blackrock: pur investendo sulle banche, lavora a contratto con la Bce sui test. Per sua stessa ammissione, ha firmato contratti di consulenza con due terzi degli istituti di credito internazio­nali per aiutare a superare gli esami. Ma questo è niente: sulla giostra degli esami bancari c’è posto per tutti. Non solo per i consulenti “double face”, cioè le società che lavorano per il controllor­e e i controllat­i, ma persino per i consulenti dei consulenti: chi è interessat­o, può entrare nel business delle pagelle bancarie attraverso i «corsi di formazione agli stress test» organizzat­i proprio dagli stessi colossi che si spartiscon­o il business.

MILIARDI SPESI IN TECNOLOGIA i gruppi bancari e finanziari di tutto il mondo hanno speso oltre 7 miliardi di dollari tra il 2014 e il 2017 solo in tecnologie informatic­he per gli stress test

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Il big americano. La Bce ha affidato stress test del 2014 alla Oliver Wyman e quelli successivi a McKinseyea Blackrock, il più grande investitor­e internazio­nale nel settore bancario

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