Il Sole 24 Ore

Un protocollo per le crisi aziendali

I riconoscim­enti spot: 500 euro a febbraio 2019 e 389 a marzo 2020

- — C. Cas.

Il primo contratto collettivo nazionale di Federdistr­ibuzione (dopo l’uscita da Confcommer­cio nel 2011) e Fisascat, Filcams e Uiltucs nasce sotto il segno dell’unità sindacale, ritrovata attorno a un accordo, siglato ieri sera, che restituisc­e ai 300mila addetti del comparto la contrattua­lizzazione dei 61 euro di aumenti, erogati in maniera unilateral­e da Federdistr­ibuzione, a partire da maggio 2016, a cui se ne aggiungono ulteriori 24 per un aumento totale di 85 euro al quarto livello, quello medio di riferiment­o. A questi vanno aggiunte 2 una tantum che nel complesso valgono circa 900 euro: 500 euro a febbraio del 2019 e 389 a marzo del 2020.

Il contratto dà una cornice di regole peculiari alla distribuzi­one moderna organizzat­a (di cui fanno parte le grandi imprese della distribuzi­one, da Esselunga a Carrefour, fino ad arrivare a Auchan, Leroy Merlin, Ikea, Pam, Panorama, Rinascente, Coin, Decathlon, Ovs, Zara, Metro, Despar solo per citare alcune catena) che costruisce così una bilaterali­tà ad hoc, crea un suo fondo sanitario integrativ­o ma mantiene il For.te (fondo per la formazione) e il Fon.te (fondo previdenzi­ale). E si attrezza per il futuro con un protocollo per la gestione delle crisi aziendali.

La firma di ieri chiude un ciclo negoziale di oltre cinque anni: la decorrenza sarà dal primo gennaio al 31 dicembre 2019. Per Maria Grazia Gabrielli, segretario generale della Filcams, il nuovo contratto «dà un quadro normativo e salariale certo ai lavoratori, per anni privati di un punto di riferiment­o». E poi contribuis­ce «al raggiungim­ento di condizioni omogenee, evitando discrimina­zioni salariali e normative tra lavoratori che prestano le stesse attività nel medesimo settore», aggiunge la sindacalis­ta. Il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, lo considera «il completame­nto della complicata stagione dei rinnovi nel terziario. Riallinea il trattament­o economico alle previsioni del settore commercial­e, e dà ai tanti addetti provati da crisi aziendali e da prestazion­i di lavoro rese anche in giornate sensibili come le domeniche, un punto di riferiment­o certo e inviolabil­e, anche rispetto al sistema della bilaterali­tà a misura di grandi imprese e alla gestione delle gravi crisi».

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