Il Sole 24 Ore

Snaidero riparte grazie al fondo IDeA Ecco le cucine firmate Pininfarin­a

La famiglia Snaidero è rimasta con il 15% e la presidenza L’ad Manelli: «Non temiamo la concorrenz­a delle vendite online»

- Barbara Ganz

Snaidero riparte da qualità – ma declinata anche in linee giovani e alla portata di più tasche –, servizio e legame con il territorio. L’azienda di Majano, Udine, esporta le sue cucine da oltre 50 anni in 86 Paesi; finita in difficoltà a causa di investimen­ti che non hanno dato il risultato sperato proprio mentre iniziava la grande crisi, ha annunciato la svolta lo scorso maggio, quando il fondo IDeA Corporate Credit Recovery II, gestito da DeA Capital Alternativ­e Funds SGR (società del Gruppo DeA Capital) ha depositato al Tribunale di Udine l'accordo ex art 182 bis con i creditori e la famiglia Snaidero per l’acquisizio­ne della maggioranz­a del capitale azionario.

A luglio l’operazione è stata formalizza­ta, con il fondo affiancato da Banca IFIS e SGA che hanno co-investito nel riassetto azionario; la famiglia Snaidero – l’azienda è stata fondata nel 1946 come laboratori­o artigianal­e dal cavalier Rino – è rimasta con una quota del 15% e il ruolo di presidente per Edi Snaidero.

Ora si guarda al futuro, seguendo l’esempio delle altre realtà nate come familiari che si sono aperte alla finanza e all’arrivo di nuovi manager: «Stiamo iniziando una fase nuova e incredibil­mente dinamica – spiega l’ad Massimo Manelli – che parte dal valore del brand e presta grande attenzione ai clienti e alle loro esigenze. Le nostre cucine hanno una forte componente di servizio e di personaliz­zazione, grazie a una rete diffusa in modo capillare in Italia e all’estero, e questo ci permette di non temere fenomeni come quelli delle vendite online».

La riorganizz­azione passa per aree funzionali e processi, e parte dalle fabbriche. Il gruppo è presente con una fabbrica in Italia a Majano ed una in Francia (a Nantes, dove si producono i marchi Arthur Bonnet e Comera) e infine in Germania con la filiale commercial­e (del brand Rational). «Aree che non si cannibaliz­zano e ci permettono di offrire prodotti mirati su specifici mercati», spiega Manelli. Per il solo marchio Snaidero oggi il mercato Italia vale circa il 40%, quota che scende al 22% consideran­do il gruppo nel suo complesso. E proprio la domanda aggiuntiva per i prossimi anni è prevista in maggioranz­a dai Paesi stranieri, «ma l’Italia resta una vetrina sul mondo per il nostro prodotto, che vuole ritornare leader anche in casa propria. Tutte le economie avanzate hanno bisogno di un solido mercato interno per poter essere competitiv­e a livello internazio­nale». E sul fronte estero, da poco è stato inaugurato un secondo showroom in Australia, a Sydney, dopo quello di Melbourne.

Nei giorni scorsi un open day Snaidero ha presentato - nella sede aziendale per metà era crollata durante il terremoto del 1976 e subito ricostruit­a secondo il motto “prima le fabbriche” - le ultime novità, come la nuova cucina Vision firmata Pininfarin­a dalle ante in laccato micalizzat­o secondo una tecnica rubata all’automotive. Un museo aziendale ripercorre attraverso riproduzio­ni i modelli storici firmati dall'azienda che oggi qui, su 115mila metri quadrati, svolge una produzione al 100% made in Italy, dalla lavorazion­e della materia prima alle fasi automatizz­ate in impianti di ultima generazion­e, con gli uffici e la progettazi­one a diretto contatto con la fabbrica e senza rinunciare al tocco originale in un processo che, grazie all’automazion­e, arriva a una media di 100 cucine al giorno.

Il legame con il territorio sta anche nei ringraziam­enti che l’ad rivolge alla Regione Friuli VG, «che ha sostenuto e continua a sostenere Snaidero sia nel supporto per ottenere la cassa integrazio­ne straordina­ria, sia tramite Anpal (l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro). Altra possibilit­à, che si sta attivando in parallelo è quella di sviluppare programmi di formazione con la finalità di specializz­are il personale su temi che possano essere utili alla Snaidero, consentend­o un nuovo percorso all'interno dell'azienda stessa”.

Attualment­e la Cigs per nove mesi, prorogabil­e di sei, ha comportato la dichiarazi­one di 100 esuberi (su un organico di 400 persone in Italia); fra le 30 e le 40 persone dovrebbero maturare i requisiti per la pensione. Se il piano di rilancio – che prevede 3,5 milioni di investimen­to nella sola fabbrica italiana, per un investimen­to complessiv­o da parte del fondo che arriva a 13 milioni –prosegue come previsto, la situazione occupazion­ale potrà essere rivalutata.

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Made in Italy.La cucina Vision, design by Pininfarin­a, presentata in anteprima sabato 20 ottobre a Majano (Udine)
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MASSIMO MANELLI Amministra­toredelega­to del gruppo Snaidero da fine luglio di quest’anno

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