Il Sole 24 Ore

«Senza Tav e infrastrut­ture manovra di decrescita»

«Grandi opere necessarie Il governo faccia un bagno di realtà, basta ideologie»

- —B. F.

«Questa è la manovra della decrescita. Anziché potenziare gli investimen­ti il Governo li rallenta o addirittur­a, vedila Tav, punta a cancellarl­i ». Deborah B erga mini, responsabi­le Trasporti di F i, chiede al governo di «fare un bagno di realtà» mettendo da parte atteggiame­nti ideologici. «Ma Toninelli lo sa che solo il 6% delle nostre merci viaggia su rotaia? Questo sovraccari­co ha un pesante impatto sull’usura delle infrastrut­ture(ponti, viadotti, strade) e sulla sicurezza di chi vi viaggia, senza considerar­e l’impatto che questa congestion­e della mobilità ha sulla qualità della vita di chiusa la macchina per muoversi o per lavorare », insiste B erga mini che rilancia anche sul rischio di isolare la parte più produttiva del Paese rispetto ai competitor­e sterni e« senza contare chela Francia è uno dei principali destinatar­i delle nostre esportazio­ni ....».

L’esponente di Fi non cita mai la Lega. Ma è il classico parlare a nuora perché suocera intenda. Anche perché in Piemonte il centrodest­ra si presenterà unito alle elezioni regionali che si terranno in primavera, probabilme­nte, come avvenne 5 anni fa, in concomitan­za con le europee a maggio. «Nel programma del centrodest­ra con cui ci siamo presentati agli elettori a marzo il rilancio degli investimen­ti era, assieme alla riduzione delle imposte, una delle priorità, ci aspettiamo quindi chela Lega rimanga coerente con quell’impegno, a partire dallaTav ».

Il capogruppo del Carroccio alla Camera, il piemontese Riccardo Moli nari, lo ha già ribadito :« La realizzazi­one della Tav perno i non è in discussion­e ». L’ attesa adesso è perla conclusion­e dell’ analisi costi-benefici che il ministro Toninelli contadi completa reprima della parentesi natalizia. Sul punto però non vi è alcuna certezza. Lo confermano le parole pronunciat­e ieri alla Camera dal ministro dell’ Economia, Giovanni Tria, in risposta a un’ interrogaz­ione presentata da F i :« Al momento, il ministero dell’ Economiano­n dispone di elementi informativ­i in merito alla data di chiusura dell’analisi costi-benefici in corso».

La Lega è convinta che una soluzione si troverà, come già avvenuto per l’Ilva e il Tap. Ma per il M5s capitolare anche sullaTo rino-Lione potrebbe risultare esiziale, in Piemonte e non solo. Anche perché trale infrastrut­ture sotto esame di Toninelli ci sono anche opere altrettant­o strategich­e: dal Terzo valico al tunnel del Brennero, dall’ Alta velocità Brescia-Padova alla pedemontan­a veneta. Tutte opere che insistono sulle regioni del Nord, le regioni governate dalla Lega. Qualcuno parla di un possibile “scambio” tra i gialloverd­i: stop della Torino-Lione e via libera alle altre opere .« Ma abbiamo idea di quanto potrebbe costarci ?», attacca ancora B erga mini conri ferimento al mancato utilizzo dei fondi europei e alle probabili richieste di risarcimen­to oltre alla mancata occupazion­e. El areazione del tessuto imprendito­riale piemontese, che l’altro giorno ha manifestat­o contro la decisione anti-Tav del Consiglio comunale di Torino, ha imposto un supplement­o di riflession­e che potrebbe portare a un compromess­o, ovvero la parziale riduzione del progetto iniziale senza però compromett­ere il completame­nto dell’opera.

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RESPONSABI­LE TRASPORTI FIDeborah Bergamini è deputata di ForzaItali­a

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