Banche svizzere, boom del «gestito»
Totale a 7.300 miliardi di franchi nonostante la fine del segreto bancario
A sorpresa, le banche svizzere aumentano ancora i patrimoni gestiti. La fine del segreto bancario per i non residenti e l’accresciuta concorrenza internazionale nel private banking sono elementi ben presenti nello scenario e potevano far supporre passi indietro degli istituti rossocrociati. Invece, secondo i dati dell’ultimo Barometro dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB), i patrimoni gestiti dalle banche elvetiche a fine 2017 erano pari a 7.292 miliardi di franchi (6.453 miliardi di euro al cambio attuale), il 9,6% in più rispetto a fine 2016. Il 48,3% di questi patrimoni gestiti riguardava clienti stranieri.
Una parte dell’incremento è dovuta all'andamento dei mercati finanziari, ma una parte è legata ad una attrattività che si è modificata ma pare non esser venuta meno. Pur senza il segreto bancario per i non residenti, la piazza elvetica rimane un polo principale del private banking. Le regolarizzazioni fiscali hanno certo cambiato il quadro, molti capitali ora sono dichiarati nei Paesi di provenienza. Ma parecchi evidentemente sono ancora gestiti in Svizzera. E una quota del mercato mondiale del 27,5%, secondo l’ASB, conferma alla Svizzera la leadership nella gestione patrimoniale transfrontaliera.
Sempre a fine 2017, l’utile annuo aggregato delle banche svizzere era di 9,8 miliardi di franchi (8,7 miliardi di euro), il 24,1% in più rispetto ad un anno prima. Il totale di bilancio era di 3.249 miliardi di franchi (+2,4%), i volumi di credito di 1.131 miliardi di franchi (+2,1%).
Il numero di banche attive in Svizzera è peraltro sceso di 8 unità, per un totale di 253 istituti a fine 2017. Una contrazione dovuta secondo l’ASB ad alcune banche estere ed alle rispettive filiali. In discesa anche il numero degli addetti del settore in Svizzera, passati dai 101.382 del 2016 ai 93.554 del 2017 (-7,7%). I maggiori costi, le acquisizioni e le fusioni, l'ingresso delle nuove tecnologie (fintech) sono elementi che giocano un ruolo in questa discesa.
Restano comunque le sfide delle tecnologie, della concorrenza, di norme nuove e più stringenti. Nel primo semestre 2018 l'occupazione è d'altronde ancora leggermente calata.