Il Sole 24 Ore

Bper frena sull’ipotesi Unipol Banca: «Nessun dossier aperto»

- Luca Davi

pL’amministra­tore delegato di Bper Banca, Alessandro Vandelli, frena sull’ipotesi di una possibile aggregazio­ne con Unipol Banca. «Capisco che sia un punto interessan­te, ho letto molto ma non stiamo lavorando su questo progetto, non abbiamo discusso alcunché e non mi aspetto alcunché nel prossimo futuro». Il manager modenese interviene così, durante la conference call di presentazi­one dei conti trimestral­i, sulle indiscrezi­oni relative al possibile rafforzame­nto di Unipol nel capitale della banca, si ipotizza dal 5% fino alla soglia del 10%. Un’operazione, quest’ultima, «di cui non ho conferme», dice Vandelli, e di cui si saprà qualcosa di più «nei prossimi giorni dopo la presentazi­one dei conti» di Unipol, previsti per domani. L’amministra­tore delegato di Bper però ricorda la «forte relazione» tre i due gruppi, tra cui esiste un accordo di bancassicu­razione, e «questo potrebbe essere uno dei possibili motivi di un aumento del loro investimen­to nelle azioni di Bper». Al momento comunque «non stiamo discutendo niente con Unipol». Piuttosto «mi sembra di capire che Unipol stia lavorando su una potenziale bad bank e quindi loro sanno che prima di una possibile combinazio­ne con qualsiasi operatore bancario devono fare una pulizia di bilancio, ma non è un mio problema», ha aggiunto Vandelli.

Sul fronte dei conti, da segnalare che la banca ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto consolidat­o di 17,3 milioni, in calo del 48,2% rispetto allo stesso periodo del 2016. Stabile il margine di intermedia­zione (+0,17%, a 490,5 milioni) mentre flette a 288 milioni il margine di interesse a 288 milioni (-2,9%). Continua intanto il trend di migliorame­nto dell’asset quality grazie alla riduzione dei flussi in ingresso a crediti de- teriorati e all’aumento delle coperture. Le sofferenze nette scendono del 2,3%; gli unlikely to pay netti del 3,9% e i past due lordi netti del 2,3%. «Siamo fiduciosi - ha concluso Vandelli - che il forte migliorame­nto dell’asset quality produrrà un rallentame­nto delle rettifiche su crediti nei prossimi trimestri».

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