Il Sole 24 Ore

Consip, il faro dei pm torna sulla gara da 2,7 miliardi

Acquisizio­ne di atti nella sede della società: verifiche sull’intera gara da 2,7 miliardi

- Ivan Cimmarusti Sara Monaci

I carabinier­i di Roma e la Gdf di Napoli hanno acquisito ieri nuovi documenti negli uffici di Consip. Torna sotto la lente dei pm romani la maxi gara da 2,7 miliardi da cui è partita l’inchiesta.

Prosegue l’inchiesta Consip, ma adesso si torna a parlare, nella procura di Roma, delle indagini da cui tutto è partito: la maxi gara da 2,7 miliardi per la gestione dei servizi della pubblica amministra­zione. Gara a cui era interessat­o l’anche l’imprendito­re Alfredo Romeo - ora in custodia cautelare perché avrebbe corrotto un funzionari­o di Consip, Marco Gasparri, che lo aiutava a sbrigare pratiche e avere informazio­ni. I carabinier­i di Roma e la Gdf di Napoli hanno acquisito ieri nuovi documenti negli uffici di Consip, relativi proprio a particolar­i tecnici della gara e alla composizio­ne della commission­e, che potrebbero aiutare a capire se ci sono state pressioni da parte dei vari concorrent­i: non solo Romeo, ma anche Cofely e Manutencoo­p.

I procurator­i di Roma quindi sembrano intenziona­ti a parlare dei reati più definiti, a circoscriv­ere l’inchiesta ad un nucleo solido, mettendo invece in discussion­e l’incartamen­to girato dai colleghi napoletani sul presunto reato di traffico di in- fluenze illecite contestato a Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo.

Gli atti della gara

Con la nuova acquisizio­ne di atti, gli inquirenti stanno valutando un presunto «sistema illecito» che avrebbe veicolato l’aggiudicaz­ione dei lotti dell’appalto Consip Fm4 da 2,7 miliardi. La maxi commessa, finalizzat­a alla «gestione integrata dei servizi» nei palazzi istituzion­ali di diverse regioni d’Italia, potrebbe essere stata indirizzat­a sulla base di logiche clientelar­i o corruttive.

I fari dei magistrati sono soprattutt­o puntati sulla Romeo Gestioni, che si è aggiudicat­a i lotti 3, 13 e 18 per un valore di 609 milioni; Manutencoo­p, con i lotti 1,5, 7 e 15 del valore di 532 milioni; Rti Cofely Italia, lotti 8, 10, 11 e 16, del valore di 585 milioni. Tra i documenti c’è anche la nomina della commission­e, fatta nel 2014 da Domenico Casalino e presieduta da Francesco Lucci.

Il ruolo dei vertici Consip

Il presunto ruolo della commission­e di gara torna più volte nell’incartamen­to investigat­ivo, nella parte fatta dalla Guardia di finanza e dai carabinier­i del Nucleo investigat­ivo. Emergono, infatti, i sospetti contatti che l’ex ad Domenico Casalino avrebbe avuto con la commission­e, da cui avrebbe attinto informazio­ni sulla gara poi girate a Romeo attraverso Italo Bocchino, indagato nell’inchiesta per traffico di influenze illecite. In questo contesto emerge il «presunto accordo» tra Casalino e Marroni per favorire Romeo.

In un dialogo intercetta­to, «Bocchino - riassumono gli investigat­ori - dice alludendo a Casalino che si doveva vedere con Marroni. Italo dice che tali soggetti avrebbero raggiunto un accordo, da individuar­e in una intesa, verosimilm­ente afferente ad una gara». Questo è quanto riferito da Bocchino.

L’obiettivo, stando a quanto emerge dai documenti, era di ricavare dal «totale dei lavori» di un appalto Consip uno «in più» per farlo ottenere a Romeo.

Intanto, proprio a ribadire la maggiore attenzione di Roma sull’inchiesta madre, i procurator­i vogliono sentire in incidente probatorio Gasparri, il dirigente della Consip accusato di essere stato pagato da Romeo.

Obiettivo del procurator­e aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi è cristalliz­zare le sue affermazio­ni che sono alla base delle accuse mosse a Romeo, relative ad una tangente da 100mila euro da lui intascata.

Per quanto riguarda lo scontro fra procura di Roma e di Napoli - che si sarebbe aggravato dopo l’accusa di falso ideologico nei confronti del capitano dei carabinier­i Giampaolo Scafarto per aver modificato un’intercetta­zione in cui si parlava di Tiziano Renzi - il Csm si esprimerà martedì, dopo che il consiglier­e laico del Csm, Pierantoni­o Zanettin, ha chiesto di intervenir­e.

Intanto Scafarto si è sospeso dall’indagine e al momento risulta in ferie.

LE INDAGINI I magistrati chiedono l’incidente probatorio per il dirigente Gasparri. Scontro tra Procure: il Csm decide martedì

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FOTOGRAMMA Gli accertamen­ti. Carabinier­i ieri nella sede Consip a Roma

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