TUTTI PRONTI PER LA MIFID II?
Come cambia nel concreto l’operatività di banche, reti e singoli consulenti
La direttiva europea Mifid II, nata per incrementare il livello di tutela degli investitori, porterà con sé nuovi obblighi informativi relativi a costi e commissioni, nuove regole per la progettazione e la distribuzione degli strumenti finanziari e maggiori requisiti di trasparenza per gli strumenti finanziari nel pre e post vendita. Ma soprattutto determinerà una nuova evoluzione del servizio di consulenza finanziaria e porterà la relazione tra gestori e distributori verso nuovi equilibri.
Durante la tre giorni del Salone del Risparmio sono diverse le conferenze che approfondiranno le ricadute che la nuova normativa avrà su intermediari, consulenti finanziari e, soprattutto, clienti. Già due delle prime tre conferenze che apriranno il Salone del Risparmio in contemporanea martedì 11 aprile alle ore 9,15 verteranno sulla Mifid II.
In particolare la conferenza organizzata da Assiom Forex si soffermerà in chiave operativa sulle principali problematiche relative ai cambiamenti organizzativi dettati dall’applicazione della nuova direttiva Mifid II: dai cambiamenti delle politiche distributive degli intermediari ai possibili effetti della product governance, dai nuovi obblighi di trasparenza dei costi e alla qualità del servizio di consulenza finanziaria indipendente e non.
Sebbene in vigore dal 2018, la Mifid II sta già modificando le regole del mercato e imponendo alle società cambiamenti nel proprio modello di business. A che punto siamo? Qual e lo stato dell’arte di questa evoluzione che cambierà profondamente il mercato? Gestori e reti sono davvero gia allineati alla Mifid II o il processo è ancora lungo? E quale sa- rà il reale impatto della direttiva sul business model di gestori e distributori? In particolare con la Mifid II alle porte, come cambia lo scenario per gli asset manager?
I dibattiti offriranno spazio a riflessioni sull’impatto dei cambiamenti nella percezione dei clienti e alla tematica della formazione dei consulenti finanziari derivante dalle nuove normative. In particolare ci sono ancora molti punti interrogativi sul tema della trasparenza che sarà richiesta sul fronte dei costi di prodotti e servizi finanziari. Come gli intermediari dovranno comunicare i costi ai clienti? Se i costi saranno resi sempre più espliciti e percepiti dai risparmiatori, come gestiranno gli intermediari le obiezioni dei clienti? Come li compenseranno per evitare la rottura del rapporto di fiducia? Come evolverà la gestione dei conflitti di interesse? Gli intermediari devono giustificare i rebate in modo differente rispetto le prassi odierne? Le motivazioni alla base delle raccomandazioni proposte al cliente avranno solo un contenuto formale o l’industria investirà nella migliore strutturazione del processo di consulenza? Quali sono i principali elementi di distinzione tra consulenza di base e consulenza evoluta? I robo- advisor quali spazi di mercato potrebbero effettivamente avere nel facilitare la valorizzazione dei modelli di servizio?
Queste sono solo alcune sfide che l’intera catena dell’industria del risparmio, dal produttore al consumatore passando dal distributore, dovrà affrontare nei prossimi mesi-anni.