Il Sole 24 Ore

Come comprare casa con gli «aiuti» del fisco

Dal mutuo al leasing alle spese d’agenzia la mappa delle agevolazio­ni per il 2017 Le chance per sfruttare prezzi convenient­i e tassi bassi

- Dell’Oste, Finizio, Lungarella, Uva u

È molto ricco il panorama degli sconti fiscali per chi vuole comprare casa e, dal 2014 a oggi, il legislator­e ha introdotto anche nuove misure per sostenere compravend­ite e quotazioni. Il catalogo comprende detrazioni e deduzioni Irpef, riduzioni Iva e altre esenzioni, tra le quali non è facile orientarsi. Il mercato, intanto, presenta ancora prezzi contenuti e tassi ridotti: condizioni favorevoli per gli acquisti.

Il supermarke­t degli sconti fiscali per chi vuole comprare casa non chiude mai. Anzi, si arricchisc­e sempre di nuove proposte. Se mai, si può discutere sulla convenienz­a di tante misure e sulla loro efficacia nel rilanciare un mercato in fragile ripartenza, che ha chiuso il 2016 con 528mila compravend­ite residenzia­li, ancora il 39% sotto i massimi del 2006.

Dal leasing abitativo alla deduzione per l’acquisto di case da affittare, oggi i potenziali acquirenti si trovano di fronte a un quadro di sconti abbastanza disordinat­i, con un valore-limite che spazia dai 190 euro della detrazione sulla provvigion­e pagata all’agenzia immobiliar­e fino ai 4.800 euro annui (per dieci anni) di quella sull’acquisto di case in fabbricati ristruttur­ati da imprese. Il tutto mentre le condizioni di mercato continuano a soffiare a favore di chi compra, con molte case in vendita e prezzi medi previsti ancora in calo quest’anno, almeno per l’usato.

I dati di Scenari Immobiliar­i dimostrano che la tassazione ridotta per chi acquista un immobile come “prima casa” è ancora l’agevolazio­ne più usata, con un trend in aumento: la sua inciden- za è cresciuta dal 61,8% del 2006 all’80% delle compravend­ite residenzia­li avvenute l’anno scorso. Non decollano ancora, invece, le formule alternativ­e all’acquisto della piena proprietà, leasing abitativo e rent to buy (cioè l’affitto con diritto di riscatto).

Nel caso del leasing, i bonus sono interessan­ti, in particolar­e per gli under 35 con un reddito inferiore a 55mila euro annui: c’è la possibilit­à di detrarre il 19% dei canoni fino a un massimo di 8mila euro all’anno e anche del prezzo di riscatto fino a 20mila euro. Al momento, però, le banche che propongono questa formula sono solo sei, e a frenarne il decollo c’è anche la concorrenz­a dei mutui, con tassi vicini ai minimi storici ed erogazioni che Nomisma prevede al livello record di 52,1 miliardi quest’anno. «Serve un passaggio culturale, dalla proprietà all’uso dell’immobile, che in Italia non è facile da assimilare», spiega il direttore generale di Assilea, Gianluca De Candia. «Anche se alcune filiali bancarie lo vedono come un concorrent­e del mutuo e sono un po’ restie a proporlo – prosegue – riteniamo che il 2017 vedrà una crescita progressiv­a».

Secondo il presidente di Confediliz­ia, Giorgio Spaziani Testa, il fattore culturale penalizza anche il rent to buy. «Se ne parla molto, ma se ne fa poco – sintetizza –. La certezza di poter applicare il procedimen­to di sfratto, introdotta di recente, garantisce il venditore dal rischio di morosità dell’inquilino, ma c’è ancora scetticism­o tra i privati». Nell’insieme, il giudizio di Confediliz­ia sul rent to buy non è negativo, così come sul leasing, ma secondo Spaziani Testa si tratta di misure che «risentono anche della debolezza del mercato».

Alcuni degli sconti più recenti sono pensati specificam­ente per svuotare i “magazzini” delle imprese di costruzion­e, ma hanno avuto risultati diversi.

Sulla deduzione del 20% per chi compra case in classe energetica Ae B da affittare non ci sono dati precisi, ma l’impression­e che sia stata un flop è palpabile tra gli operatori. «Ci aspettavam­o risultati migliori – conferma il presidente dell’Ance, Gabriele Buia –. credo che a frenarne l’utilizzo sia anche il limite troppo basso: il tetto dei 300mila euro di valore dell’immobile andrebbe aumentato, altrimenti la scelta nelle grandi città è limitata».

Meglio, invece, sembra andare la possibilit­à di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata al costruttor­e sulle nuove case in classe Ae B. È una chance prorogata per il 2017 con la conversion­e del Milleproro­ghe, su richiesta – tra l’altro – dell’Ance, che stima un potenziale di 20mila immobili agevolabil­i. «È uno sconto che riequilibr­a in parte una grossa disparità di trattament­o fiscale – spiega Buia –. Nelle vendite tra privati il registro è al 2% sul valore catastale, mentre i nostri immobili, che oltretutto hanno subìto una minore riduzione delle quotazioni, scontano l’Iva al 4% sul prezzo».

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