Borsalino, in arrivo un’altra asta
Un concordato preventivo revocato dal tribunale di Alessandria tre mesi fa, una seconda procedura in attesa di ripartire. In mezzo un’azienda storica, la Borsalino, e un imprenditore, Philippe Camperio, che attraverso la società Haeres Equita nella prima procedura ha ottenuto l’assegnazione del ramo d’azienda fino a maggio.
La situazione della storica azienda alessandrina – con i suoi 120 addetti, 17 milioni di ricavi, in crescita costante da due anni e un brand conosciuto in tutto il mondo –è a uno snodo dopo la decisione del Tribunale di Alessandria, a dicembre, di revocare la procedura di concordato preventivo richiesta dal cda subentrato dopo il crac dell’ex patron Marco Marenco. In questa fase la proprietà della Borsalino è al lavoro per definire un nuovo piano da presentare al tribunale e provare così a riaprire un secondo concordato. Prima di Pasqua il piano dovrebbe essere pronto: a quel punto Borsalino andrà all’asta.
Questo passaggio mette Camperio e la sua Haeres Equita in una situazione tutt’altro che semplice, con un’affitto di ramo d’azienda che scade a maggio, una serie di investimenti realizzati e un futuro incerto. L’intera operazione Borsalino compresi i debiti pregressi, vale circa 26 milioni di euro. L’azienda era parte della galassia Marenco ed è stata travolta dal crac di circa 3 miliardi causato, secondo gli inquirenti, dall’imprenditore al centro di diverse inchieste per bancarotta fraudolenta, truffa ed evasione fiscale.
Secondo il tribunale di Alessandria, che ha revocato la procedura di concordato, nel corso dei mesi non tutti gli adempimenti sarebbero stati onorati, in più il giudice ha posto anche il problema della mancata azione di responsabilità verso i precedenti amministratori. Dal punto di vista dell’attuale proprietà e dell’investitore Camperio, invece, la gestione sarebbe stata in linea con le indicazioni del Tribunale.