Il Sole 24 Ore

Lactalis «rinvia» l’addio di Parmalat alla Borsa

I francesi accetteran­no anche l’1,85% raccolto: Opa prolungata fino al 4 apr ile I piani futuri: rastrellar­e lo 0,15% e poi un’Opa residuale

- Simone Filippetti

pIl giorno dopo è quello delle riflession­i. Uscita sconfitta dalla scalata a Parmalat, ora Lactalis medita il da farsi. Per ora la multinazio­nale francese del latte si limiterà a ritirare i (pochi) titoli consegnati in Opa. Lactalis ha già l’87% e aveva lanciato un’offerta, osteggiata dalle minoranze, per fare un delisting del titolo. Nonostante un rialzo del prezzo (da 2,8 a 3 euro per azione), un allungamen­to dei tempi, e un gran battage pubblicita­rio (con l’orecchiabi­le, ma sfortunato, slogan «Se non Opa, quando»), alla fine i francesi hanno racimolato solo l’1,85% del capitale, meno del limite minimo. Opa fallita.

Niente delisting, per ora. Ma Emmanuel Besnier, lo schivo e potente signore del latte, starebbe già meditando le future mosse. Che partono appunto dal portarsi intanto a casa quel che rimane dell’Opa naufragata. Tecnicamen­te la mossa è possibile rimuovendo la soglia d’offerta, che era stata fissata al 90%: così facendo i francesi potranno prendere i titoli (che senza la rimozione sarebbero restituiti ai proprietar­i),pagandoli 3 euro per azione. L’Opa avrà un ulteriore proroga, fino al 4 aprile (ma sono in pochi sul mercato a credere che possa succedere qualcosa).

Dopo, inizierà la vera partita. E sarà una partita a scacchi, con Parmalat che rimarrà in Borsa: da una parte Amber (e il fondo Gam di Mario Gabelli e piccolissi­mi azionisti) che reclamano un prezzo più alto perché l’azienda varrebbe molto di più (anche alla luce di un ipotetico maxi-assegno da 1,8 miliardi che Citi potrebbe dover pagare a Parmalat). E dall’altra i francesi che invece non vogliono cedere. Chi la spunterà? Chi avrà più resistenza. Quella su Parmalat sarà una battaglia di trincea.Statua di pietra, nella partita, invece, Bankitalia che è il secondo azionista di minoranza e si è astenuta dal prendere posizione.

Ritirando comunque quel pur magro pacchetto dell’Opa, Lactalis salirà all’89,75% di Parmalat. A un soffio dalla fatidica soglia del 90%, che fa scattare l’Opa residuale. Da qui alla fine dell’anno, Lactalis potrebbe arrotondar­e la sua quota: lo 0,15% non è un pacchetto così impossibil­e da rastrellar­e in Borsa. Salendo al 90%, farà intervenir­e, ex lege, la Consob che imporrà un’Opa residuale. E’ probabile che partirà un’altro «rastrellam­ento». Quando? Di sicuro non subito. Probabilme­nte, visto che per il tentato delisting Lactalis ha aspettato 3 anni, si attenderan­no tempi migliori. Ma con una grossa differenza: in caso di Opa residuale, sarà Consob stessa a decidere il prezzo. Questo per i francesi è un rischio. Ma un rischio obbligato. Oppure Lactalis potrebbe delistare comunque la società tenendosi però in pancia scomodi soci di minoranza; in un’azienda non quotata.

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