Il Sole 24 Ore

Balzo dell’energia, listini industrial­i più caldi a gennaio

- Luca Orlando

Così come per i prezzi al consumo, anche nei listini dei prodotti industrial­i è l’energia ad innescare rialzi consistent­i, spingendo i valori di gennaio a crescere del 2,5% su base annua, di un punto rispetto al mese precedente. Rialzo tendenzial­e più marcato (+2,8%) sul mercato interno, dove al netto dell’energia i valori sono decisament­e più contenuti, con variazioni oscillanti tra lo 0,6% e l’1,6% per beni di consumo, strumental­i e intermedi. Determinan­te, come detto, il balzo dell’energia, che spiega quasi l’80% della crescita annua dei prezzi sul mercato interno. Dopo quattro anni consecutiv­i in frenata, con valori medi tornati ai livelli del 2010, l’indice globale dei prezzi alla produzione torna così ai massimi da luglio 2015. Su base annua, ma anche nel confronto congiuntur­ale, gennaio rappresent­a il secondo rialzo consecutiv­o, in decisa accelerazi­one rispetto ai valori di dicembre (+0,9 in termini tendenzial­i). Tra i singoli settori analizzati dall’Istat spicca la raffinazio­ne del greggio, con listini aumentati su base annua del 25,7%. Altrove (ad eccezione della metallurgi­a, legata a doppio filo ai costi dell’energia) le crescite sono decisament­e più contenute, nell’ordine del punto percentual­e, con più di un settore (tessile-abbigliame­nto, mezzi di trasporto, legno, farmaceuti­ca, gomma-plastica) a restare ancora in deflazione. Il progressiv­o surriscald­amento dei listini alla produzione si è comunque già riverberat­o a valle, sui prezzi al consumo, con un tasso di inflazione stimato dall’Istat all’1,5% a febbraio, mezzo punto in più rispetto alle rilevazion­i di gennaio. Crescita anche in questo caso legata soprattutt­o all’energia (oltre che alla corsa di frutta e verdura)mentre le componenti di fondo meno volatili restano sostanzial­mente stabili. Le aspettativ­e per i prossimi mesi - segnala l’Istat nella nota mensile di aggiorname­nto sull’economia italiana non evidenzian­o pressioni al rialzo dei prezzi, mentre rimane limitato e stabile il numero di imprese produttric­i di beni per il consumo finale che segnala un possibile rialzo dei prezzi. Tra i consumator­i, inoltre, si ridimensio­na la quota di chi prevede rincari significat­ivi dei prezzi. L’impennata di inizio 2017 non è comunque limitata all’Italia, con prezzi alla produzione in crescita decisa ovunque in Europa. Su base annua nell’area euro sul mercato interno il progresso dei listini a gennaio è del 3,5%. Numerosi paesi, tra cui Regno Unito (+10%), Spagna(+7,6%) e Francia (+3,3%) presentano sul mercato interno rialzi superiori rispetto a noi.

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