Il Fondo interbancario conferma vertici e road map
Il rimborso degli obbligazionisti delle good banks, e poi i tre cantieri dell’Italia centrale: Cassa di risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato. Non manca la carne al fuoco per il Fondo interbancario di tutela dei depositi, che oggi in assemblea rinnova gli organi per il prossimo triennio. Scontata, stando agli umori della vigilia, la conferma di Salvatore Maccarone alla presidenza. Con un mandato preciso: chiudere le partite aperte ed evitare di aprirne altre. Le banche italiane - che intanto devono proseguire con i versamenti obbligatori - ritengono esaurito il proprio impegno con i circa 4 miliardi spesi sulle good banks e i 700 milioni affidati al braccio volontario.
Sul primo fronte resta da chiudere la partita CariFerrara (questione di settimane per la cessione a Bper, che oggi in consiglio non dovrebbe ancora arrivare alla decisione definitiva), sul secondo ci sarà anzitutto da proseguire il turn around di Cesena, che per essere completato necessiterà di un’ultima iniezione di capitale a valle di una maxicartolarizzazione da un miliardo ormai alle porte; la banca, intanto, sta offrendo segnali di ripresa, grazie tra l’altro a un accordo sindacale che ha permesso l’esodo incentivato di complessivi 175 dipendenti entro il 2018, alla razionalizzazione della rete (già ridotta di 24 unità nel 2016) e ad ulteriori interventi di efficientamento organizzativo. Da qualche settimana, però, al Fondo è arrivato anche il doppio dossier di Rimini e San Miniato: sulla banca toscana ci sarebbe l’interesse di due fondi (Apollo e Barents) nonché di una cordata allestita da Vincenzo De Bustis, ma la Vigilanza sarebbe scettica sulle concrete possibilità di questi pretendenti. In ogni caso, per Cesena-Rimini-San Miniato lo schema good banks, a base di risanamento e cessione, non pare praticabile: tra i banchieri, in pochi sembrano disposti a consegnare per un valore simbolico a un concorrente tre banche risanate a spese di tutti.
Tornando al Fondo, tra le new entry in consiglio si segnala il raddoppio dei posti in capo a BancoBpm, che avrà Maurizio Faroni e Mauro Paoloni, una new entry targata Mediolanum (il vicepresidente, Giovanni Pirovano) e un cambio nel tandem UniCredit: confermato Ranieri de Marchis, Marina Natale dovrebbe lasciare il posto a Massimiliano Fossati. (Ma.Fe.)