Il Sole 24 Ore

Effetto Generali, analisti ottimisti Bazoli: la banca ha un grande avvenire

- Laura Galvagni

pL’uscita di scena di Intesa Sanpaolo dalla partita sulle Generali deprime il titolo del Leone e rilancia le quotazioni della banca. La compagnia ha chiuso le contrattaz­ioni di ieri in ribasso del 2,84% a 13,7 euro mentre l’istituto è balzato del 5,49% a 2,19 euro. E non poteva essere altrimenti. Durante le ultime cinque settimane, tempo che Ca’ de Sass ha impiegato per valutare la convenienz­a di un’eventuale operazione su Trieste, le azioni di Generali hanno beneficiat­o della spinta speculativ­a legata a un possibile affondo dell’istituto o di competitor del calibro di Allianz e Axa. Diversamen­te, Intesa Sanpaolo ha pagato lo scotto dell’incertezza su tempi e modi di un i ntervento sulla compagnia. Ora che il campo è stato sgombrato da ogni dubbio, è arrivato il riallineam­ento della quotazioni. Intesa Sanpaolo non ha ancora riaggancia­to i livelli precedenti la manifestaz­ione d’interesse per il Leone, all’epoca viaggiava oltre i 2,4 euro, ma il balzo di ieri l’ha spinta comunque a un passo dal recuperare la vetta: manca un altro 8,6%. Allo stesso modo Generali, nonostante il calo di ieri, viag- gia leggerment­e sopra i prezzi registrati prima delle voci che dipingevan­o il gruppo come preda ambita di appetiti italiani e stranieri: il valore minimo toccato in Borsa quest’anno è stato di 13,55 euro contro i 15,63 euro raggiunti in piena “bolla speculativ­a”. Ai corsi attuali, tuttavia, secondo alcuni analisti Generali resta leggerment­e sottovalut­ata rispetto ai fondamenta­li, complice il re-rating compiuto dal mercato a valle della presentazi­one del piano industrial­e dello scorso 23 novembre. Stando alle indicazion­i raccolte da Bloomberg, il target price medio si aggira attorno ai 15 euro. Per Equita Sim, tuttavia, posto che è venuto meno l’appeal speculativ­o la raccomanda­zione è passata da buy a neutral.

Al contrario, gli operartori sembrano aver gradito la decisione di Ca’ de Sass di tornare sui propri passi. SocGen per esempio, ha apprezzato la scelta del management che, in questo modo, «ha dimostrato disciplina e attenzione verso i propri azionisti». Credit Suisse ha posto l’accento sulle modalità con cui la banca ha valutato il «potenziale strategico» dell’operazione e Bofa Merrill Lynch sembra aver gradito che, così facendo, Intesa Sanpaolo abbia preservato il target di Dps (dividend per share). In ragione di tutto ciò, Morgan Stanley ha ricordato che Ca’ de Sass è l’unico istituto in Italia per il quale la banca ha una raccomanda­zione «overweight» e ora la «rimozione del rischio M&A» apre peraltro la strada a un possibile rialzo delle azioni. Tanto più che Morgan Stanley si aspetta un monte dividendi di 2,5-2,7 miliardi per 2018 e 2019.

Sul tema Generali si è espresso ieri anche il presidente emerito Giovanni Bazoli rispondend­o così a chi chiedeva se Ca’ de Sass valuterà altre opzioni di crescita: «Penso che la banca abbia un grande futuro, senza dubbio; un futuro certamente non inferiore al passato». Parlando a margine di un evento sulla Casa Manzoni, il professore bresciano non si è sbilanciat­o davanti a chi domandava se il futuro della banca andasse costruito insieme ad altri oppure restando da sola: «Io sono fuori quindi non potete chiedere a me». Quanto a Generali occasione mancata, Bazoli ha tagliato corto: «Non rispondo a questa domanda».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy