Salerno-Reggio con limiti tra 80 e 100 anche a regime
nuova Salerno-Reggio Calabria ha poco a che vedere con la vecchia: carreggiate più larghe, curve più dolci, minori pendenze. Ma ci saranno ancora tratti con velocità limitata a 80 o 100 chilometri orari e non saranno brevi. Sull’intero tracciato vigilerà il Vergilius, oggi versione adattata del sistema Tutor che controlla anche la velocità media: la sua estensione rispetto ad oggi (copre i primi 103 chilometri sui 436 totali) sarà graduale e potrebbe iniziare entro fine anno.
Non si sa ancora con esattezza quali saranno i tratti a velocità ridotta e quale sarà il limite su ciascuno di essi. Di sicuro c’è che le limitazioni che si trovano attualmente non fanno del tutto testo, perché l’autostrada è stata inaugurata il 22 dicembre ma ci sono ancora lavori da completare. Dunque, a regime le velocità consentite saranno comunque superiori a oggi.
Nei fatti, i tempi di percorrenza potrebbero cambiare poco (ma con un confort di guida molto migliore), perché oggi gli sforamenti dei limiti sono piuttosto frequenti mentre col Vergilius diventeranno rarissimi. Lo dimostra l’esperienza del Tutor, rispetto al quale il Vergilius è installato in modo più restrittivo per l’utente: nelle vicinanze di ogni svincolo, ci sono due postazioni di controllo (una subito prima e una subito dopo) anziché una. Così, anche chi entra in autostrada a quello svincolo viene “preso in consegna” dal sistema immediatamente, mentre sul resto della rete autostradale per finire sotto controllo deve arrivare poco prima dello svincolo successivo.
È possibile che la scelta dei limiti definitivi non avverrà solo sulla base (obbligatoria) delle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade (Dm Infrastrutture 5 novembre 2001): dovrebbe influire anche la presenza del Vergilius, col suo effetto deterrente. Infatti, quando i sistemi di controllo erano meno efficaci, spesso la velocità consentita veniva fissata in modo molto prudenziale. O, comunque, il fatto che adesso siano molto rari gli eccessi rilevanti, crea le condizioni per alzare la media. È per questo che in alcuni tratti autostradali a pagamento, dopo l’installazione del Tutor, il limite è stato alzato di 10-20 chilometri orari.
In ogni caso, ai 130 orari normalmente consentiti in autostrada si dovrà rinunciare su non pochi tratti. Non solo perché questa è un’autostrada di montagna e quindi non si raggiunge mai la “scorrevolezza” di una di pianura (accade anche con le autostrade a pagamento, persino con le più moderne, come la Variante di valico): si aggiungeranno le limitazioni dovute al fatto che si è scelto di non finanziare l’ammodernamento per i 58 chilometri su cui i lavori non sono mai partiti, in attesa che arrivassero i fondi.
Questi tratti si concentrano nel territorio calabrese: da Morano Calabro e Firmo (21 chilometri), da Cosenza ad Altilia (26) e da Pizzo Calabro a Sant’Onofrio (11). Tranne che per il secondo, sono fra i tratti con minor traffico di tutta l’arteria, che ora si chiama Autostrada del Mediterraneo, è indicata con la sigla A2 (non più A3) e va da Fisciano (Salerno) a Villa San Giovanni.
Questi 58 chilometri conserveranno quasi tutto le caratteristiche di progetto originarie, che risalgono agli anni Sessanta: pendenze e raggi di curvatura accentuati, niente corsia di emergenza. Ma saranno aggiunte varie piazzole per diminuire i rischi, sarà rifatto in profondità l’asfalto e verranno consolidati alcuni versanti soggetti a frane e caduta massi (che in passato hanno causato anche incidenti mortali).
Applicando gli standard del Dm del 2001, si può presumere che buona parte delle limitazioni a 80 chilometri orari si concentreranno su questi tratti. Potranno aggiungersi anche alcuni pezzi ammodernati, per esempio dove la struttura dei viadotti non è stata ricostruita ma è stata totalmente risanata e per questo non è stato possibile aggiungere la corsia di emergenza. Tra le strutture risanate ce ne sono due tra le più notevoli della vecchia autostrada: il Viadotto Italia (il più alto d’Italia, sul Pollino) e lo Sfalassà (tra l’Aspromonte e il mare).
Il Dm prevede limitazioni di velocità per ciascuno dei fattori che entrano in gioco (visibilità, raggi di curvatura, pendenze, dossi, transizioni eccetera). Quello più importante è la visibilità (paragrafo 5.1), intesa come visuale libera e distanze utili per consentire l’arresto, il sorpasso e il cambiamento di corsia ad ogni tipo di veicolo si trovi legittimamente in circolazione.