Il Governo: «Massima trasparenza»
pIl Governo italiano alza le difese e risponde piccato punto per punto a Berlino e Bruxelles rivendicando la «massima trasparenza» sul caso Fca i cui veicoli, in base ai test italiani sulle emissioni già realizzati, «risultano conformi».
In una lunga nota diffusa ieri il ministero dei Trasporti ha ricordato come il nostro Paese stia «lealmente collaborando» con il comitato di mediazione Ue: « Non è stato disdetto alcun appuntamento», ha spiegato il Mit smentendo la portavoce della commissaria Ue per l’industria che ieri evocava i ritardi dell’Italia («il tempo si sta esaurendo») e sottolineando come il ministero anzi abbia proposto - dopo il primo incontro del 4 novembre a Bruxelles - «date nei mesi di gennaio, febbraio e marzo ed è in attesa di conoscere la disponibilità da parte della Commissione e della controparte tedesca». Lo stesso ministro Delrio ieri ha scritto alla commissaria Elzbieta Bienkowska per chiedere chiarimenti sulle prese di posizioni attribuite alla Commissione.
Al ministero - è l’altra puntualizzazione - non risulta poi che Bruxelles «abbia verifiche proprie che confermino i test tede- schi sui veicoli Fca», come invece affermato ancora ieri dal portavoce del ministero dei Trasporti di Berlino. Nella nota il ministero guidato da Delrio ricostruisce tutti i passaggi degli ultimi mesi: a cominciare dall’aprile e maggio 2016 quando parallelamente alla campagna di prove avviata dal Mit sui veicoli Euro 5b coinvolti dal dieselgate Volkswagen - i cui risultati sono poi finiti in un report pubblicato a luglio scorso su 15 autovetture (8 Fca) - l’Autorità di omologazione tedesca (Kba) ha chiesto con due lettere all’Italia una specifica verifica sulla Fiat 500X, Euro 6. Verifica effettuata poi dalla direzione della motorizzazione del ministero che «ha inviato una dettagliata relazione alle autorità tedesche, dalla quale si evince che Fiat 500 X, a differenza di quanto sostenuto dalla Germania, è conforme alla normativa vigente». «Sul veicolo - è l’altra puntualizzazione alle accuse tedesche - non è stato riscontrato alcun sistema di manipolazione defeat device non ammesso dalla vigente normativa». Dispositivi di manipolazione (che rilevano quando il veicolo è sottoposto a un test) al centro invece dello scandalo dieselgate che ha investito la Volkswagen.
Il Mit avverte infatti che la strategia di controllo delle emissioni adottata da Fca non prevede lo spegnimento del sistema di ricircolo dei gas di scarico (Egr) decorsi 22 minuti di funzionamento del motore, come invece asserito dal Kba, «ma piuttosto - prosegue la nota - la sua modulazione neces- saria ai fini di protezione del motore contro i rischi di danneggiamento, ciò in piena compatibilità con l’articolo 5.2 del regolamento 715/2007/Ue».
Queste indicazioni - conclude infine il ministero - sono state già rappresentate alla Commissione Ue e alla Germania in occasione della prima riunione e «ulteriori dettagliate informazioni» saranno fornite nella prossima riunione - presumibilmente a febbraio - del comitato di mediazione (che non ha poteri di arbitro).
Il dossier probabilmente sarà anche affrontato nel vertice italotedesco previsto domani a Berlino con la presenza della cancelleria Merkel e del premier Gentiloni che sarà accompagnato dal ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda. Mentre Delrio risponderà a un question time in Parlamento proposto da M5S
LA SMENTITA Al ministero non risulta che Bruxelles «abbia verifiche proprie che confermino i test tedeschi sui veicoli Fca»