Il Sole 24 Ore

Paltò rilancia il cappotto tra i giovani

Il brand monoprodot­to, da uomo e da donna, fa capo alla toscana Pgn

- Marta Casadei

p «Ho pensato di riportare nel guardaroba dei più giovani un capo che si era un po’ perso: il cappotto. E di rileggerlo in modo tale da renderlo contempora­neo. Del resto a me è sempre piaciuto». Come spesso accade, Luca Paganelli, 32 anni, è partito da una passione personale e su questa ha costruito un marchio: Paltò. L’avventura di questo brand monoprodot­to – che al cappotto alterna il trench, per la stagione estiva – è partita tre stagioni fa: «Io lavoravo nell’ufficio commercial­e di un’azienda di moda, occupandom­i di mercati stranieri – spiega Paganelli – e la mia famiglia ha alle spalle una storia nella produzione di capispalla imbottiti. Così abbiamo deciso di trasformar­e l’idea in realtà». Oggi Pgn, questo il nome dell’azienda cui fa capo il brand, conta 12 dipendenti diretti – ad Altopascio (Lu), dove hanno sede l’amministra­zione e l’ufficio stile – e lavora con una serie di partner produttivi locali. Il fatturato è in crescita: «Abbiamo chiuso il 2016 con 2 milioni di euro di ricavi e puntiamo ad arrivare a 3,5 milioni alla fine del 2017», dice Paganelli.

Un obiettivo ambizioso, da realizzare anche attraverso un piano di sviluppo commercial­e in Italia – dove ha una rete di 200 multibrand di fascia alta - ma soprattutt­o all’estero. I mercati stranieri attualment­e assorbono il 60% dei ricavi di Paltò, presente in circa 250 negozi oltre confine: «Stiamo andando molto bene in Giappone, ma nel 2017 puntiamo ad ampliare la distribuzi­one a Canada, Usa, Corea del Sud». Per ora le vendite sono solo offline: «Stiamo pensando a una presenza online, anche se il cappotto sono convinto vada provato». A convincere i buyer – molti dei quali hanno affollato lo stand di Paltò a Pitti Uomo – sono i 70 modelli caratteriz­zati dai nomi iconici, come “Marcello”, ispirato a Mastroiann­i. Tra gli obiettivi di Paganelli c’è il potenziame­nto della linea donna, che attualment­e conta 30 modelli : «L’idea è quella di una donna che esce indossando un cappotto da uomo. E sta piacendo molto».

Il prossimo passo sarà quello di lanciare veri e propri marchi: «Da poco abbiamo presentato Retricò – conclude Paganelli - un’etichetta di maglieria. Ma non vogliamo fermarci qui: l’idea sarebbe quella di creare un polo di brand iper specializz­ati, made in Italy e all’insegna dell’eccellenza».

RETE MULTIBRAND Il marchio nato dalla passione di Luca Paganelli è distribuit­o nei negozi di fascia alta in Italia e in 250 punti vendita all’estero in 70 modelli dai nomi iconici

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Start up. Paltò è nato da tre stagioni

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